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Ecco le imprese che resistono al ricambio generazionale

Un premio per le imprese che hanno realizzato i migliori passaggi “Di Padre in figlio”. L’evento, giunto alla quinta edizione e organizzato dalla società di consulenza finanziaria Eidos Partners, si è svolto nel fine settimana a Palazzo Mezzanotte, con la partecipazione di Schroders Private Banking, Deloitte, Negri-Clementi studio legale e Bain&Company e il patrocinio di Borsa Italiana.

UN PASSAGGIO FELICE
Il vincitore assoluto è stato Fratelli Branca Distillerie, ovvero i produttori degli amari Fernet Branca e Brancamenta. Fondata nel 1845 a Milano, la società è stata tramandata da padre in figlio arrivando indenne alla quinta generazione – un caso più unico che raro – e, con la guida del presidente e amministratore delegato Niccolò Branca, ha realizzato nel 2012 oltre 100 milioni di euro di utile operativo, pari al 35% del fatturato, e un tasso di crescita dei ricavi superiore al 20% negli ultimi tre anni.
L’idea di istituire una manifestazione di questo genere – ha dichiarato Branca a margine della premiazione – in un momento difficile come questo, è un’iniezione di positività ed energia”.

NON SEMPRE FUNZIONA
Che il tema dei passaggi generazionali sia delicato lo testimoniano i numeri. Secondo Deloitte, se solo il 33% delle aziende supera il primo passaggio, il 50% scompare alla seconda generazione mentre appena il 15% supera la terza. Dei 6 milioni di imprese familiari italiane, ogni anno 66mila affrontano la transizione. E il 10% non riesce a superarla, con una distruzione di ricchezza di oltre 13 miliardi di lire.
Ciò giustifica ampiamente – dice Stefano Bellavita, partner di Eidos Partners – l’attenzione che occorre porre sul passaggio generazionale: il modello familiare, se si tramanda nelle generazioni con successo, è uno dei cardini del sistema imprenditoriale italiano in grado di poter vincere la crisi e far crescere il Paese“.

UNA TRANSIZIONE DELICATA
Per l’80% dei capitani d’industria lasciare agli eredi è un evento difficile da gestire. “In compenso – conclude Ugo Formenton, responsabile del Business Development di Schroders Private Banking – registriamo un interesse sempre maggiore per la pianificazione e la gestione del passaggio generazionale per renderla un’opportunità di rilancio per il business. Questo è un dato incoraggiante, considerando che oltre il 50% delle imprese familiari italiane ha al vertice imprenditori con più di 60 anni di età. Dalle storie degli imprenditori candidati al premio emerge (oltre 100, ndr) che l’ingresso della nuova generazione in azienda porta linfa nuova che rinnova e fa crescere il business“.

STORIE ITALIANE
È il caso di un’altra dei premiati, Almax, azienda lombarda leader mondiale nella produzione di manichini, il cui amministratore delegato Massimiliano Catanese non ha fatto mistero di voler crescere anche attraverso la Borsa. O del Gufo, nata come piccola realtà artigianale del trevigiano che ora distribuisce abbigliamento di lusso per bambini in oltre 50 paesi; o, ancora, Flos, designer di lampade d’arte come l’iconica Miss Sixty di Philippe Starck.
Oppure, l’azienda trentina del Ferrari, guidata dai fratelli Lunelli che, per non litigare, hanno elaborato i Patti di famiglia, regole che chiunque lavori nell’impresa di famiglia dovrà rispettare: avere una laurea, tre anni di esperienza in un’altra realtà, parlare due lingue, non assumere il coniuge e andare in pensione a 70 anni. Premiata anche Aquafil che ha aperto il capitale al fondo Hutton & Collins per finanziare lo sviluppo nel mercato asiatico. Vocata all’internazionalizzazione è Geico, che da 40 anni progetta e realizza, tutti in Italia, impianti di verniciatura per l’industria automobilistica con un fatturato per il 98% ricavato all’estero.
Riconosciuta la capacità di innovare di Sapio, azienda lombarda e vicina di casa e di business di Sol, tra i leader nella fornitura di gas per uso industriale e medicale, con un fatturato che sfiora il mezzo miliardo. E premiata, inoltre, l’armonia che regna tra i fratelli Pierluigi, Raffaele e Massimo Petrone alla guida del gruppo farmaceutico napoletano che porta il loro nome. Infine, premiata anche la gestione in rosa di Laura Rocchitelli, che ha raccolto l’eredità dell’azienda di famiglia in un settore molto poco femminile, quello della componentistica per elettrodomestici di Elettronica Rold.

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