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La svolta di Galantino per la Cei: archiviare l’era Ruini

Parla di riposizionamento “rispetto alle attese spirituali, morali  il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino. In un’intervista pubblicata dal Quotidiano Nazionale, il presule di Cassano allo Jonio pone le basi per una svolta: “Il mio augurio per la Chiesa italiana è che si possa parlare di qualsiasi argomento, di preti sposati, di eucarestia ai divorziati, di omosessualità, senza tabù. Partendo dal Vangelo e dando ragione delle proprie posizioni”.

LINEA OPPOSTA RISPETTO A RUINI E BAGNASCO

Una linea diametralmente opposta a quella dell’ultimo ventennio, segnata dalla stagione capitanata da Camillo Ruini prima e da Angelo Bagnasco poi. Galantino critica esplicitamente la condotta della gestione uscente: “In passato ci siamo concentrati esclusivamente sul no all’aborto e all’eutanasia. Non può essere così, in mezzo c’è l’esistenza che si sviluppa”. Facile comprendere che quel “passato” sia riferito proprio all’era ruiniana, culminata con l’attivismo del 2005 contro i referendum sulla bioetica.

“NON SI PUO’ PARLARE SOLO DI ABORTO ED EUTANASIA”

Il segretario della conferenza episcopale italiana riprende le parole pronunciate dal Papa nel corso dell’intervista dello scorso agosto alla Civiltà Cattolica; concetti poi ripetuti in altre conversazioni con i media e in discorsi pubblici: la Chiesa non può focalizzarsi solo su quei temi, sull’arroccamento a difesa dei cosiddetti princìpi non negoziabili. “Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il Rosario fuori dalle cliniche che praticano l’interruzione di gravidanza, ma con quei giovani che sono contrari a questa pratica e lottano per la qualità delle persone, per il loro diritto alla salute, al lavoro”.

 VERSO LA RIFORMA DELLO STATUTO DELLA CEI

Quanto alla riforma dello Statuto, monsignor Galatino esprime dubbi sul fatto che già la prossima assemblea (tra poco più di una settimana) possa approvare le nuove regole. “Sembra che l’orientamento maggioritario all’interno dell’episcopato sia quello di coinvolgere la base nella scelta del vertice, lasciando però al Pontefice la prerogativa di nomina sulla base di una rosa di candidati”, ha detto il vescovo della piccola diocesi calabrese, ricordando che “il Santo Padre ci ha chiesto di ragionare sulla modalità di elezione del presidente da parte dei vescovi”. Una risposta che grossomodo conferma quanto diceva sabato scorso al Corriere della Sera il cardinale Bagnasco.

GALANTINO VOCE DEL PAPA?

Alcuni osservatori hanno osservato che la linea Galantino pare essere la linea che Francesco vuole dare all’episcopato italiano. Prova ne sarebbe l’intesa profonda tra i due, con il primo che più volte si vede a Santa Marta (a differenza del presidente della Cei). Un ulteriore indizio andrebbe letto nella decisione del Papa di nominare ad quinquennium Galantino segretario della conferenza episcopale italiana dopo un iniziale periodo ad interim. Intanto, il Pontefice si recherà proprio a Cassano allo Jonio, diocesi retta da mons. Galantino, il prossimo 21 giugno.

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