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Anche gli Stati Uniti hanno un’emergenza immigrazione

“È lì dove devono rimanere, alla frontiera, perché devono essere rimpatriati una volta per tutte in Messico o Guatemala”. A parlare è un cittadino americano arrabbiato, uno degli abitanti della città Murrieta in California al confine tra il Messico e gli Stati Uniti. Alle telecamere di Univisión ha detto che darà il suo contributo per evitare l’arrivo di nuovi immigrati senza documenti in regola e di minorenni centroamericani.

SCONTENTO DELLA COMUNITÀ

Le autorità hanno dovuto alzare una muraglia per dividere chi sostiene gli immigrati e quelli che li respingono. “Devono rispettare la legge. Non li vogliamo nelle nostre comunità”, ha detto al programma Anthony, un membro del Tea Party che non ha voluto identificarsi.

BAMBINI IMMIGRATI

Il numero dei bambini centroamericani che sfidano la morte attraversando il deserto del Paso per arrivare negli Stati Uniti è allarmante. Secondo il Pew Research Center, nel 2011 sono arrivati 6560 bambini e 24.600 nel 2013. Questo anno sono arrivati 46.500 bambini e a fine anno potrebbero essere più di 60.000.

LA RICHIESTA DI OBAMA

Il presidente Barack Obama ha chiesto ieri alla Casa Bianca 3,7 miliardi di dollari al Congresso americano per fare fronte all’emergenza immigrazione: “Oggi chiedo al Congresso che consideri questa richiesta per l’emergenza… per fare fronte a questa situazione umanitaria urgente”, ha detto Obama al presidente della Camera di Rappresentanti, John Boehner. Le risorse saranno destinate alle agenzie federali: 1,6 miliardi di dollari per il dipartimento di Giustizia e sicurezza interna, 1,8 miliardi di dollari per Sanità e servizi sociali e 300 milioni di dollari per il dipartimento di Stato.

MEGLIO NON ANDARCI

Intanto, i governi di El Salvador, Guatemala e Honduras hanno deciso lo scorso sabato di lanciare una campagna preventiva contro l’immigrazione infantile illegale. L’accordo è stato firmato dai ministri degli Affari esteri del Salvador, Hugo Martínez, Guatemala, Fernando Carrera, e da Diana Valladares come rappresentante dell’Honduras.

Ecco il documentario “Narco cultura” del giornalista Shaul Schwarz, nel quale si raccontano la violenza a Ciudad Juárez, il narcotraffico e l’immigrazione illegale negli Stati Uniti:

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