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Lo sapete che Garcia Marquez è stato un mediatore tra Stati Uniti e Cuba?

Tra il 1994 e il 1998 il Premio Nobel per la letteratura Gabriel Garcia Marquez, è stato mediatore segreto tra il leader cubano Fidel Castro e il presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton. La notizia è trafugata da documenti declassificati del Dipartimento di Stato americano e i dettagli sono stati raccolti nel libro Back Channel to Cuba dei giornalisti americani William LeGrande e Peter Kornbluh, in uscita prossimamente.

Il primo a provarci – e fallire – è stato l’ex presidente Jimmy Carter. Bisognava cercare una soluzione alla crisi degli immigrati cubani a Miami. Ad aiutare l’autore di Cent’anni di solitudine è stata l’amicizia con Fidel dai tempi della Rivoluzione cubana quando Garcia Marquez era giornalista dell’agenzia Prensa Latina.

LA CENA CON CLINTON

Garcia Marquez ha partecipato ad una cena privata con Clinton ad agosto del 1994 nella casa di un amico in comune negli Stati Uniti. Dopo avere mangiato “pollo fritto con riso”, lo scrittore colombiano ha detto a Clinton che il suo amico intimo Fidel voleva un riavvicinamento con il governo americano. Garcia Marquez era arrivato con un aereo privato del presidente del Messico, Carlos Salinas de Gortari, collaborando così ad uno dei pochi negoziati tra Cuba e Stati Uniti in 50 anni di rapporti tesi.

LA CRISI DEI BALSEROS

Il 13 agosto del 1994 Castro ha sfidato Clinton lasciando andare via mare tutti i cubani che volevano raggiungere gli Stati Uniti. Il 19 agosto Clinton ordinò l’arresto e il trasferimento alla base di Guantanamo di 32362 immigrati clandestini. In compagnia dell’interprete Patricia Cepeda, Garcia Marquez fece una descrizione di Castro a Clinton, sostenendo che il leader cubano aveva una “buona opinione” del presidente americano. “Bisogna risolvere questo problema”, disse Garcia Marquez a Clinton, che si impegnò a cercare una soluzione, nominando Garcia Marquez mediatore discreto e di fiducia per entrambi.

IL MESSAGGIO DI CASTRO

A febbraio del 1998 c’è stata una seconda missione per Garcia Marquez. Lo scrittore è stato chiamato urgentemente da Castro: doveva portare un memorandum segreto a Clinton. Il primo della lista era un allarme dei servizi segreti cubani circa un piano terroristico per intercettare un aereo in viaggio da Cuba agli Stati Uniti. Letto il messaggio di Castro, Clinton inviò una delegazione dell’Fbi a La Habana per avere un rapporto dettagliato. È stata una delle poche volte in cui i due governi hanno collaborato a un piano di sicurezza. Garcia Marquez ha cominciato nuovamente a parlare della necessità di riprendere i rapporti diplomatici tra Cuba e Stati Uniti con la riapertura delle ambasciate, ma senza successo.

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