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Così Lega e Ncd convivono (felici) in Lombardia

Al di là degli strepitii mediatici che si scambiano Matteo Salvini e Angelino Alfano, ci sono territori dove Lega Nord e Ncd lavorano insieme con serenità e con proficuo. Come in Lombardia, dove il consigliere e coordinatore regionale alfaniano Alessandro Colucci dice a Formiche.net: “La nostra Regione può diventare un modello per tutto il centrodestra. Basta volerlo”.

Consigliere, com’è la convivenza sotto il Pirellone tra Lega e Ncd?
Noi stiamo lavorando molto bene. Il modello Lombardia che vede alleati Lega Nord, Forza Italia, Ncd e Fratelli d’Italia può essere replicato in tutto il Paese. Ma bisogna sottolineare una cosa. Il presidente Maroni incarna quello spirito della Lega in cui noi di Ncd ci ritroviamo molto. Uno spirito molto diverso dalla Lega estremista e sfascista che sta rappresentando Matteo Salvini.

Con la Lega di Salvini anche secondo Lei, come ripetono dal suo partito, è impossibile un’alleanza nel futuro del centrodestra e per le prossime regionali?
Se continuano dichiarazioni e offese solo per fare titoli di stampa, è molto difficile costruire qualcosa insieme. Io credo però che, come dimostra la nostra collaborazione in Regione, ci siano molti punti su cui possiamo lavorare fianco a fianco. Ma ci vuole la volontà da parte di tutti, questa è la prima cosa.

Quali sono questi punti su cui potete lavorare insieme?
I punti più qualificanti di un programma condiviso di centrodestra sono senza dubbio il sostegno alla famiglia che va intesa come istituzione fondante della società e formata da un uomo e una donna, la centralità delle imprese, la burocratizzazione e la semplificazione. Temi che rappresentano le battaglie di Ncd anche nel governo e che stiamo portando avanti con successo: il fondo di 500 milioni di euro per le famiglie nella legge di stabilità, il taglio dell’Irap e i contributi zero per i neo assunti per esempio sono tutti segnali che vanno in questa direzione.

Sull’Europa invece le vostre posizioni e quelle della Lega sembrano inconciliabili…
Anche noi non siamo per nulla contenti di questa Europa ma siamo realisti. Uscire dall’Europa farebbe solo male a famiglie e imprese italiane. Rivoluzionare come funziona l’Europa, rendendola più figlia della politica e meno dei burocrati della Bce invece è possibile. Bisogna proporre cose che si possono realizzare, anche Salvini dovrà convergere su questo.

Sulle nozze con l’Udc invece tutti soffisfatti?
Penso sia la giusta evoluzione di chi nel centrodestra vuole diventare il punto di riferimento della cultura cattolica-riformista nel segno del Ppe. E’ solo l’inizio di un’apertura molto più ampia che speriamo coinvolga molte altre realtà, anche a livello territoriale.

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