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Da De Gasperi a Renzi: atti e annunci

Continuano le acclamazioni, gli osanna, gli endorsement nei confronti di Renzi e del suo esecutivo, nonostante le incertezze nell’organizzare una seria azione di governo, i clamorosi scivoloni, le cadute plateali, gli infortuni gravi di alcuni ministri e sosttosegretari. Nessuno critica nè protesta. Il silenzio regna sovrano. Si va avanti lo stesso.
Le vestali della moralità pubblica sono scomparse , quelli che stavano sempre lì a svolgere il ruolo dei “catoni” di turno, a difesa del rispetto delle regole istituzionali,  anch’essi liquefatti. Insomma, i grandi giornali, i mezzi di informazione locali e nazioanli tutti ad approvare entusiasti, silenti e obbedienti il corso politico del giovin fiorentino. Il controllo di legalità che praticava la libera informazione si è smarrito forse in qualche meandro dei palazzi del potere
Abbiamo finalmente scoperto il grande “sogno”: la “pietra d’angolo” che ci permette di innalzare l’edificio del nostro futuro? Ciò che altri hanno scartato, noi abbiamo recuperato? Sarebbe davvero fantastico.
Guardando all’esperienza politica e di governo nei primi due ventenni della “prima” e della “seconda” repubblica, salta agli occhi in modo evidente l’opera ciclopica prodotta dai governi presieduti dagli esponenti più prestigiosi della Democrazia Cristiana, che si chiamavano: Alcide De Gasperi, Amintore Fanfani, Aldo Moro, Giovanni Leone, Antonio Segni, Adone Zoli, Mario Scelba, Giuseppe Pella. Costoro, negli anni 1948/1968 si preoccuparono di ricostruire e di far crescere l’Italia in tutti i sensi, sviluppando concretamente la democrazia repubblicana e ampliando la libertà, non solo politica ma soprattutto economica. Le scelte più importanti di politica interna puntarono a elevare con decisione il tenore di vita sociale, economico, culturale e politico degli italiani. La riforma agraria, che consentì lo spezzettamento del latifondo e l’assegnazione della terra ai contadini, il grande sviluppo industriale che pose l’Italia all’attenzione dei grandi paesi stranieri, il piano casa di Amintore Fanfani che aiutò tantissima gente a diventare proprietaria della casa, lo sviluppo della sanità pubblica, la diffusione della cultura attraverso provvedimenti riformartori in campo scolastico e universitario, il potenziamento del sistema viario veloce(autostrade) e locale, un sistema fiscale equo e sotto controllo furono iniziative fondamentali per lo sviluppo rapido dell’Italia.
Tutto questo fu possibile grazie alla preparazione e alla lungimiranza di una classe dirigente(politica, imprenditoriale, intellettuale) capace di essere conseguente con le originali idee di economia mista, peculiari del movimento politico dei cattolici, che all’Eremo di Camaldoli presso Arezzo nei giorni immediatamente prima della caduta di Mussolini, stava studiando teorie socio-economiche da mettere in atto nel post-fascismo, si trattava del famoso Codice che prese il nome dal luogo dove era stato elaborato.
Negli anni invece della cd “seconda” repubblica in nome di liberalizzare è bello, privatizzare è giusto i governi di: Renzi, Monti, Berlusconi, Amato, D’Alema, Dini hanno impoverito in modo assoluto il Paese, attraverso tasse e ultratasse con la scusa della globalizzazione, del “mondo è cambiato”, della spending rewiew. Casa, Lavoro, sanità, università, trasporti, scuola stanno diventando punti di difficoltà e di crisi enormi per tutti.
In democrazia l’interesse da garantire non è quello quantitativamente numeroso, ma quello qualitativamente nobile e l’interesse qualitativamente nobile è quello debole, altrimenti il processo di libertà si arresta, e la democrazia non è più in grado di arricchire, non economicamente, ma la coscienza umana di valori civili.
Papa Paolo VI diceva all’incirca le stesse cose: “la politica è la più alta forma di carità”.
E allora a Renzi bisogna far sapere che gli annunci, i proclami solenni, le promesse, le rottamazioni, i sarcasmi contro gli uomini della “prima repubblica” sono ridicoli; la politica si misura sugli atti, e fino ad oggi di atti se ne sono visti, ma solo quelli che impoveriscono il Paese. Nel confronto con il primo, l’ultimo ventennio repubblicano esce sonoramente sconfitto, anche per l’opera sterile di Renzi e del suo governo.
Non è mai troppo tardi!….. parafrasando la trasmissione TV di quel gran personaggio del maestro Manzi, che tanto contribuì alla crescita nazionale, riducendo notevolmente l’analfabetismo in Italia.

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