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Così l’Italia vede la Russia di Putin. Parla il viceministro Pistelli

La Russia è un “player decisivo o rilevante in molte crisi regionali che ci interpellano e ci circondano”. Pertanto la “condanna di una condotta politica, di un gesto”, come “azioni illegittime sul piano della politica internazionale”, deve essere “condannato e sanzionato”, ma “non può portare alla scomunica dell’interlocutore”. Così il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli ha commentato nel pomeriggio di mercoledì 10 giugno la conferenza stampa tenuta da Matteo Renzi e Vladimir Putin a Milano, dopo la visita ad Expo del presidente russo.

(CHI C’ERA ALLA PRESENTAZIONE DI USA2016 SU FORMICHE.NET. LE FOTO DI PIZZI)

LA CONFERENZA STAMPA

Poco prima di accompagnare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo incontro col l’omologo russo, il vice di Paolo Gentiloni alla Farnesina è intervenuto mercoledì 10 giugno nella sede di Formiche, a Roma, dove si è presentata alla stampa “USA2016″, la nuova sezione di Formiche.net che racconterà curiosità e analisi sulla corsa per la Casa Bianca. Con lui il curatore dell’iniziativa, Giampiero Gramaglia, giornalista, già corrispondente da Washington e attualmente consigliere per la comunicazione dell’Istituto per gli Affari Internazionali; il direttore di Formiche.net, Michele Arnese, il portavoce dell’Ambasciata Usa in Italia, Jeffrey Galvin e Paolo Messa, fondatore ed editore di Formiche, e direttore del Centro Studi Americani di Roma.

PUTIN IN ITALIA

Nel giorno in cui Putin è nella Penisola per incontrare i vertici delle nostre istituzioni e Papa Francesco, Pistelli si è soffermato su alcuni aspetti caratteristici del rapporto tra Roma e Mosca. “L’Italia e la Russia – ha sottolineato – hanno un rapporto solido e antico sia sul piano politico, sia su quello economico”. È un fatto noto – ha aggiunto – che” il nostro Paese ha cercato nel corso di quest’ultimo anno di rappresentare all’interno della compagine europea un punto di intelligenza politica” che considera la Russia colpevole per ciò che è accaduto in Crimea e nell’Est dell’Ucraina, ma che sposa al contempo una linea di dialogo più “morbida” di quella degli Stati Uniti e di molte nazioni europee, Paesi Baltici e Polonia in primo luogo.

UNA POSIZIONE DIFFERENTE

“Non discutiamo che la Russia abbia commesso azioni illegittime sul piano della politica internazionale che come tali devono essere condannate e sanzionate – ha detto il viceministro degli Esteri italiano -, ma che ogni politica di pressione – a partire da quella delle sanzioni – non sia un fine in sé, ma sia un mezzo per cercare di provocare un comportamento responsabile nell’interlocutore”, con riferimento alle misure economiche che l’Europa ha deciso di rinnovare anche nel recente G7 in Germania. “Se – ha proseguito Pistelli – a questo si aggiunge che l’interlocutore è, che lo si voglia o no, un player decisivo o rilevante in molte altre crisi regionali che ci interpellano e ci circondano, questo ci spinge a evitare ogni lettura binaria relativa alla Russia. La condanna di una condotta politica, di un gesto, non può portare alla scomunica dell’interlocutore, questo è il messaggio d’intelligenza politica che arriva oggi da Milano, da una parte e dall’altra”.

(CHI C’ERA ALLA PRESENTAZIONE DI USA2016 SU FORMICHE.NET. LE FOTO DI PIZZI)

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