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Chi teme la Chiesa cattolica? Altro che Vatileaks…

Chi teme la Chiesa cattolica? Chi è preoccupato del cattolicesimo romano? Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi non possono certo farci credere che i loro libri, così fragorosamente pubblicizzati e diffusi con velocità supersonica in diversi Paesi del mondo, siano finalizzati semplicemente a una ingenua e stantia battaglia di moralizzazione nello Stato Vaticano, con il quale non hanno niente a che fare e dal quale non hanno ricevuto danni diretti o indiretti, al punto di ipotizzare una eventuale ritorsione dei due.

La vicenda costruita in maniera obliqua e poco chiara con alcuni impiegati infedeli del Papa (le indagini si incaricheranno di cercare la verità) è di per sé scandalistica, grossolana, approssimativa viste le dichiarazioni di Padre Lombardi e di altri esponenti vaticani. Eloquente la lettera-testimonianza di oggi al giornale dei vescovi di don Maurizio Patriciello e la conseguente risposta del direttore Marco Tarquinio su Avvenire, a proposito dell’invito del giornalista Nuzzi a presentare il suo libro ai due esponenti cattolici, e ottenere in tal modo una credibile legittimazione. Il passare documenti in modo truffaldino, non si sa se riservati o meno, del proprio ufficio a chi ne fa un uso illecito e non per motivi legati alla missione della Chiesa di Roma è ignobile operazione di bassissima cucina. A chi giova tale azione disonesta? E siamo cristianamente indulgenti. Le carte sono state consegnate ai due giornalisti gratuitamente o a che titolo?

Non più tardi di un mese fa in coincidenza dell’assemblea del Sinodo dei Vescovi, guarda caso, altri sussulti mediatici hanno preso di mira la Santa Sede e il Papa.

Mons. Krzysztof Charamsa dichiara pubblicamente con enfasi elevata la sua omosessualità. Con tutto il rispetto per le persone e per le loro scelte di vita, ma come si fa a non essere severi censori sui modi e sulla tempistica messi in atto da Charamsa, in apertura dei lavori del Sinodo incentrati sulla famiglia, per comunicare urbi et orbi la sua omosessualità e la sua convivenza con un amico?

Che dire poi di tutte le sciocchezze trasmesse via pianeta, sempre in questo ultimo mese, di un probabile grave malanno che avrebbe colpito il Papa, con fantomatici soggetti e macabra sceneggiatura? Si suole dire che tre indizi fanno una prova. E la prova potrebbe esserci. Escluse le precedenti vicende venute alla luce durante il pontificato di Papa Benedetto XVI, che portarono alla condanna di Paolo Gabriele maggiordomo del Papa, la prova potrebbe avere a che fare con i viaggi nell’America del Sud e a Cuba dove Papa Francesco ha chiesto più giustizia sociale e maggiore considerazione per i più poveri e i bisognosi. Sono un problema per qualcuno? L’attacco sferrato da Francesco alle istituzioni bancarie e al commercio delle armi è difficile da digerire per certi personaggi nazionali e internazionali?

I tanti documenti che il Pontefice ha pubblicato sul corretto comportamento dell’uomo per difendere l’ambiente ostacola forse qualche multinazionale che fa affari sulla pelle della gente? Ecco, da qui bisognerebbe partire per indagare sugli intendimenti occulti o palesi che animano taluni a scaricare gratuitamente letame sul Vaticano, oggi risoluto e deciso a farsi ascoltare tramite il Pontefice romano. La Chiesa cattolica ha vissuto anni ben più tristi e sconvolgenti, ad iniziare dai primi movimenti ereticali dell’anno Mille e poi col papato avignonese nel 1300, lo scisma d’Occidente, l’epoca dei tre papi e il Concilio di Costanza, la vendita delle indulgenze e Lutero, i Borgia, Galileo, Giordano Bruno e mai c’è stato il crollo della Chiesa di Roma. Il cattolicesimo se si dovesse reggere solo sulla credibilità degli uomini, prelati o no, sarebbe già morto da tempo. Va quindi spiegato ai vari detrattori del Papa, della Chiesa cattolica e dei suoi fedeli, dal più povero al più ricco, che il cattolicesimo finirà solo con la fine del mondo.

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