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Cambia il vento per Renzi?

Rottamazione, rilancio dell’economia, rinnovamento della Pa, la buona scuola, le modifiche costituzionali, la semplificazione e la “storia” dell’Isis arrivato in Libia, quasi in casa nostra. Ma, d’altronde, “noi non siamo in guerra”. Tante promesse, pochi e pasticciati i fatti, leggi e decreti scritti male, circolari interpretative poco chiare, economia in panne, Isis.

A Giubileo iniziato, ecco la Leopolda e sia l’uno che l’altro rischiano l’insufficienza o la sufficienza stentata. Per il Giubileo, vedremo. Anche se non ci è piaciuto l’uso (anzi l’abuso) della basilica di San Pietro per un gigantesco spot ecologistico: cose mai viste, kitsch, come ha scritto Gianfranco Morra il 12 dicembre si Italia Oggi a pagina 14.

La Leopolda avrebbe dovuto celebrare i fasti del renzismo, ma “cade male”. Contestano i professori, contestano gli studenti. Protesta il professore di filosofia, ora di ruolo in un istituto tecnico. D’altronde chi ha scritto norme becere che assegnano cattedre specifiche a chi non ha quelle competenze? Protestano i poveretti derubati dalle quattro banche del centro italia, cui vanno aggiunti la Popolare di Vicenza e Venetobanca. Il management di tutte queste banche ha, nei fatti, truffato i clienti. La magistratura chiarirà tutto, forse. Un sistema truffaldino che durava da anni: “state tranquilli, le banche italiane sono diverse da quelle degli Stati Uniti, sono solide!”, quante volte è risuonato questo ritornello. Nulla ha insegnato il passato: Banco di Napoli, Cassa di risparmio della Calabria, Banco di Sicilia, Sicilcassa, il Caso Giuffrè, Monte dei Paschi: passato e presente. Ma dove sono nascosti, ora, questi dispensatori di falsità e menzogne?

Il Papa predica misericordia ! Ma sarà mai, Lui, misericordioso nei confronti di chi ha malgestito le finanze vaticane e nei confronti di chi ha raccontato queste porcherie, fatte alla Chiesa e a chi versa oboli alla stessa ? Come si può invocare misericordia nei confronti di questi banchieri truffaldini? Crediti deteriorati per 361 miliardi di euro (rapporto Bankitalia), pari al il 18% del totale (come racconta Mario Sechi su Italia Oggi). Il salvataggio delle 4 banche costa almeno 3,6 miliardi. Ma ormai il vaso di Pandora è esploso ed ha rivelato un coacervo di obbligazioni “derivate” e di prestiti concessi costringendo gli interessati ad acquisire, a quei finanziamenti, azioni della stessa banca da custodire passivamente per anni.

Il management delle 6 banche ha protetto solo gli “amici” (Popolare di Vicenza docet) e ha affossato gli altri piccoli risparmiatori distruggendo il valore di quelle azioni e di quelle obbligazioni derivate. Il management delle 6 banche, ha “regalato” prestiti bancari solo ai potenti del luogo e non a quei piccoli imprenditori locali che avrebbe invece dovuto privilegiare per contiguità territoriale. Non lo diciamo noi, lo dicono le cronache locali. La magistratura indaga.

Noi speriamo che, questa volta, non cada tutto in prescrizione.

Questi banchieri erano potenti e pretendevano rispetto. Rispetto, per loro che hanno messo sul lastrico migliaia di pensionati , che si erano fidati della “banca di famiglia” e del “funzionario amico”, quello che vendeva ottone al costo dell’oro. Un suicidio, tanta disperazione. Tutti i poteri forti e ben pagati (Banca d’Italia, Consob, Abi, Governo) si dicono innocenti. La colpa è sempre degli altri: della Ue, cattiva e becera. Non di Ignazio Visco and Co. che non hanno controllato chi dovevano controllare. Non del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, che era girato da un’altra parte, sempre da quella dei poteri forti. Non dell’Abi. Non del papà della Boschi, povera innocente e povero innocente, che è fuggito in tempo.In tempo? Noi, fiduciosi, aspettiamo i fatti, quelli della magistratura. Tuttavia ricordiamo che, per molto meno, Matteo Renzi ha indotto Maurizio Lupi alle dimissioni. Quale sarà il destino della biondina? Siamo curiosi.

Protestano i risparmiatori derubati, crolla la fiducia nel sistema bancario, con evidente danno all’economia interna, protesta la minoranza del Pd, ma è un fatto scontato. Protesta l’Upi (Unione Province Italiane). Protestano i pensionati, che non vedono l’ora che qualcuno li liberi da Tito Boeri. Renzi, con Boeri, sta facendo uno strano gioco: lo tiene all’Inps e non convincendosi che Boeri, con le sue idee folli, gli farà perdere un mucchio di voti in primavera.

I pensionati Inps hanno creato una rete che farà danni a Renzi e al suo governo. Si accettano scommesse: se Renzi, invece di starsene comodo a casa sua, fosse stato a Padova, all’Hotel Sheraton, venerdì 11 dicembre, avrebbe subito perso il suo sorriso strafottente, quello che Crozza imita benissimo.  In sala 278 pensionati, erano imbufaliti contro Boeri e contro chi lo protegge, permettendogli di esternare sui mass media proposte oscene, già condannate dalla Consulta in primavera. Consulta che Renzi e Mattarella hanno “sbertucciato” con la legge 109/2015, irrispettosa della sentenza della Corte Costituzionale n° 70/2015. Tanti pensionati imbufaliti, perché in grado di fare massa critica, essendo tutti dirigenti in pensione. C’è ormai una rete di e-mail che farà danni al premier e all’oligarchia che con lui sta ben stretta.
Danni elettorali e danni legali.

Sotto inchiesta, ora, i vertici delle 6 banche. Sotto inchiesta, domani, e non solo. È una promessa, frutto di un patto stretto dai 278 pensionati veneti, gli  stessi da cui, 2 anni fa, sono partiti i ricorsi alla Corti dei Conti, con rinvio alla Consulta.

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