Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Perché il giustizialista Renzi sbaglia sui 5 Stelle. Parla Caldarola

“Il Pd farebbe bene a tenere il livello dello scontro politico più alto, senza abbassarsi al livello degli anatemi grillini”. Peppino Caldarola, ex direttore dell’Unità, per una legislatura è anche deputato dei Ds, guarda allo scontro di questi giorni sulla vicenda di Quarto con un po’ di amarezza.

È una bella botta per i Cinque Stelle?

Sì, ma non tanto perché si è dimostrato che anche loro sono permeabili al malaffare, come tutte le altre forze politiche, ma perché hanno reagito con un tentativo maldestro di coprire la vicenda, esattamente come i partiti che loro combattono.

È l’inizio della loro crisi?

Da un lato vedo un Grillo piuttosto stanco e senza eredi al suo livello: Di Maio non mi convince e Casaleggio è un personaggio sempre più inquietante. Dall’altro, noto che sono scomparsi dalla piazza, non fanno più manifestazioni. Inoltre non c’è una singola esperienza di loro governo delle città che non sia stata fallimentare. Non so se è l’inizio del loro declino, ma di sicuro si stanno riavvicinando al pianeta terra.

Essere contro tutto è una cosa e governare un’altra…

Sì, e credo che siano anche sopravvalutati dai sondaggi.

Insomma, il Pd avrà gioco facile contro il suo nuovo competitor?

Non stapperei le bottiglie prima del tempo, anche perché Renzi ha i suoi bei problemi, a partire dalla pessima gestione del caso Boschi-Etruria. E’ una vicenda che sta logorando il governo dall’interno. Detto questo, i grillini mi sembrano un avversario più facile di Berlusconi.

Perché?

Il Cavaliere era un osso più duro, un combattente inesauribile che si è posto alla guida dei moderati sventolando furbescamente la bandiera dell’anticomunismo quando i comunisti stavano sparendo. E poi, oltre a rappresentare il sogno di successo e ricchezza degli italiani, è entrato nell’agone politico con l’obbiettivo di governare.

Cosa che non fa Grillo.

Esattamente. Beppe non dà mai l’idea di credere davvero alle possibilità di governo del suo movimento. Sembra auto condannarsi all’opposizione perpetua. Quando governa, a livello locale, non funziona. E gli italiani vogliono essere governati.

Insomma, è un avversario più facile dell’ex Cavaliere.

Sì, ma Renzi non deve commettere lo stesso errore che i suoi predecessori fecero con Berlusconi, ovvero sottovalutare che dietro un leader c’è il popolo e trattare i suoi elettori come cretini. Il premier e il Pd non possono non porsi il problema che il 25 per cento degli italiani vota Grillo. Tanto più se pensiamo che molti di loro prima votavano a sinistra.

L’Unità invece ha lanciato una campagna pressante contro i grillini.

Non voglio parlare del mio ex giornale. Capisco lo scontro feroce e che spesso, davanti agli attacchi violenti che arrivano dal M5S, bisogna rispondere. Più in generale, però, credo che il Pd debba mantenere il livello del dibattito politico più alto. Ma forse Renzi non ci riesce perché non è un grande leader.

No?

Non si capisce dove vuole andare a parare. Non è diventato un Tony Blair e nemmeno un Bettino Craxi. Questo perché dà sempre l’idea di gestire le vicende politiche come faccende strapaesane, senza un briciolo di stile. Anche questo essere sempre alla caccia di un nemico, che ora è la Merkel, è un modo immaturo di fare politica, soprattutto estera. La grande politica è un’altra cosa.

Alle amministrative ci sarà il primo round tra Renzi e Grillo…

A Roma Giachetti è un ottimo candidato, uno che darà molto filo da torcere ai grillini perché si muove sul loro stesso terreno e non come uomo di Palazzo. In generale, più che l’M5S, Renzi deve temere se stesso e il Grillo che è in lui. Oltre naturalmente ai fendenti che gli giungono dall’interno del suo partito.

×

Iscriviti alla newsletter