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Ecco le idee a 5 stelle della grillina Patrizia Bedori per Milano

Patrizia bedori

La mia è l’unica candidatura politica a Milano, gli altri non sono riusciti a fare un nome politico”. Patrizia Bedori è la candidata del Movimento 5 stelle per la città di Milano e, parlando ai microfoni di Radio Popolare, negli scorsi giorni ha fatto il punto sulla sua candidatura e sui progetti per il capoluogo lombardo. Moschee diffuse nel territorio “per aiutare l’integrazione“, critica al piano del governo per il post Expo che ha “bypassato il tavolo di lavoro di comune e regione” e coinvolgimento della popolazione nelle scelte dell’amministrazione sono alcuni dei punti toccati da Bedori.

LA SCELTA A 5 STELLE

La candidata a 5 stelle alle prossime amministrative di Milano è stata scelta con 74 voti su 300 attraverso primarie – non online, questa volta – fatte dal M5S milanese. Per molti queste primarie sono state un fallimento, aggravato poi da una sorta di “invisibilità” di Bedori nella campagna elettorale in corso. Gli ultimi sondaggi pubblicati da Termometropolitico la danno al terzo posto (dopo Sala e Parisi) con un 14% di consensi. “Siamo tutti sconosciuti“, ha commentato Bedori in una intervista con Lettera43, “pure Di Maio e Di Battista all’inizio lo erano“, ma non teme di essere messa da parte dai vertici pentastellati, Grillo e ancor più Casaleggio, con cui, ha sottolineato Bedori a più riprese, ha avuto degli incontri in cui non le è mai stato chiesto di farsi da parte.

CHI E’ BEDORI

Bedori ha 52 anni e un passato lavorativo nella pubblicità e nell’arredamento. Ha lasciato il lavoro quando è nato suo figlio ed è ora disoccupata. L’attivismo nel Movimento risale al 2009 ed è stata impegnata in diversi comitati cittadini. Ora è consigliere di zona 3 (quella che comprende le aree di Porta Venezia-Città Studi-Lambrate). Si è occupata raccolta differenziata dei rifiuti e riduzione della plastica nelle mense scolastiche (qui il ritratto completo firmato Giovanni Bucchi).

MILANO MODELLO FRANCESE

Che Milano sarà quella guidata dai 5 stelle? “Vogliamo aprire il Comune a question time, sul modello francese – ha spiegato Bedori –. E ci siamo battuti per i referendum deliberativi che obbligano Giunta e Consiglio ad ascoltare il parere dei cittadini“. “Ogni sei mesi per cinque anni abbiamo rimesso il mandato nelle mani del MeetUp – ha aggiunto – a cui abbiamo regolarmente presentato un resoconto delle attività svolte nelle diverse zone“. Con questo stesso metodo Bedori, se sarà eletta, intende guidare la città di Milano.

UN PROGRAMMA WORK IN PROGRESS

Non esiste ancora un programma definitivo proposto dal Movimento 5 Stelle Milano per l’amministrazione del capoluogo lombardo, ma come già accaduto in altre occasioni è in costruzione insieme ai cittadini. I temi centrali toccati al momento dalla candidata sindaco Patrizia Bedori sono comunque diversi: legalità, mobilità sostenibile, il diritto alla casa, mense biologiche e investimenti alla cultura sono presenti nella dichiarazione pubblicata sul sito di Grillo proprio dopo la scelta di Bedori come candidata per i 5 Stelle (si può leggere qui) e sono anche gli argomenti dei tavoli di lavoro messi in piedi dal Movimento per la costruzione condivisa del programma e che si sono tenuti dal 15 novembre al 31 gennaio (qui la locandina). Il programma, al momento, non è ancora disponibile.

SMOG, TRAFFICO E TICKET D’INGRESSO PER LA CITTÀ

Anche se il programma è ancora in fieri, in un’intervista rilasciata al Giorno di Milano Bedori ha spiegato, in sintesi, quali siano le soluzioni dei 5 Stelle per alcuni dei problemi più sentiti dai cittadini di Milano, come smog e traffico: abbassare le temperature delle caldaie (come disposto da un’ordinanza di Pisapia), principale causa di emissioni, e prevedere controlli serrati per i locali pubblici. Poi il ticket d’ingresso alla città per i pendolari: “I 600 mila pendolari che entrano in città ogni giorno fruiscono dei servizi pagati dal Comune di Milano e dovrebbero pagare un euro. In pratica 500-600 mila euro al giorno che il Comune potrebbe investire per costruire parcheggi di interscambio, linee metropolitane leggere“.

CASE POPOLARI E DOSSIER SEA

I problemi della città sono tanti, e durante l’intervista rilasciata a Radio Popolare (che segue con assiduità le elezioni comunali a Milano) vengono toccati alcuni punti sensibili, come la questione case popolari: “Ci sono 23 mila famiglie in attesa per una casa popolare – ha detto Bedori –. A queste deve essere subito garantita la casa. I dati resi pubblici dal comune dicono che molti appartamenti sono occupati da chi realmente non ha i requisiti per averli, In 5 anni si doveva agire per arginare le irregolarità“, ma non è stato fatto. “Con il recupero degli affitti non riscossi – continua la candidata 5 stelle – si potrebbero ristrutturare gli appartamenti non agibili, con l’aiuto dei fondi europei e della Regione. Bisognerebbe andare ad analizzare situazione per situazione“.

Una soluzione diversa da quella proposta da Sala, secondo cui per trovare i fondi per le ristrutturazioni delle case popolari si potrebbero vendere alcune quote di Sea (la società di gestione degli aeroporti di Linate e Malpensa) per fare cassa. “Il patrimonio pubblico non va svenduto – ha chiarito invece Bedori –. La Sea non si può vendere per fare cassa subito. Poi domani cosa resta? Tasse“.

REDDITO MINIMO DI CITTADINANZA

Quella del reddito di cittadinanza è una battaglia che il M5S porta avanti da molto tempo, e così anche per Bedori è una necessità. La candidata sindaco ne ha sottolineato l’importanza in occasione della vicenda del bambino lasciato nella culla per la vita della clinica Mangiagalli di Milano i primi giorni di febbraio. In una nota Bedori aveva fatto sapere che “su questo argomento il M5S, da sempre sostenitore della necessità di un reddito minimo a livello nazionale, è spesso criticato. In realtà, l’introduzione di un sussidio minimo servirebbe proprio ad aiutare le persone che vivono in una profonda condizione di difficoltà economica e sociale“. Tra queste, ha aggiunto, “ci sono spesso proprio alcune mamme che, non volendo interrompere la gravidanza, si vedono costrette ad abbandonare il proprio figlio perché incapaci di occuparsene economicamente. Anche per loro continuo a sostenere la necessità di introdurre il reddito minimo: per permettere a tutte le mamme di veder crescere il proprio figlio“.

L’AFFONDO SUGLI ALTRI CANDIDATI

E sugli altri candidati Bedori sottolinea quello che per alcuni è un punto di forza (almeno in termini di bacino di voti): “Sono manager lontani dai cittadini e dalle loro esigenze, che frequentano i consigli di amministrazione delle aziende più che i quartieri“.

(Leggi qui il ritratto di Virginia Raggi, candidata del Movimento 5 Stelle alle amministrative di Roma)

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