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Tutte le bufale circolate sui media dopo la strage a Bruxelles

Video vecchi spacciati per attuali, esplosioni mai avvenute, frontiere dichiarate erroneamente chiuse. Queste sono solo alcune delle bufale corse sui siti (anche autorevoli) di informazione e i social media a seguito del duplice attacco terroristico di martedì all’aeroporto e alla metro di Bruxelles. A darne traccia è la giornalista Blandine Le Cain con un’indagine apparsa sul quotidiano francese Le Figaro.

NOTIZIE FRAMMENTARIE E FALSI “RUMORS”

Come avviene solitamente in questo tipo di circostanze, le informazioni giungono frammentarie. Un contesto che – sull’onda dell’emotività, della concitazione e della smania di dover riempire le notizie di contenuti multimediali e dettagli – facilita la diffusione di falsi “rumors”, soprattutto sui social network. Basti pensare alle foto false apparse all’indomani degli attentati di Parigi.

Ecco un riassunto delle bufale apparse nelle ultime ore, sui più disparati mezzi di comunicazione francofoni (e non solo).

  • Riprese datate 2011 e spacciate per attuali

Riprese russe datate 2011 sono state spacciate per il video dell’esplosione avvenuta all’aeroporto di Zaventem. La velocità di diffusione del filmato ha allertato molti giornalisti e internauti e delle immagini presentate come quelle delle telecamere a circuito chiuso dell’aeroporto di Zaventem sono state trasmesse nelle prime ore della mattina di martedì da diversi canali televisivi. Si scoprirà solo in seguito – grazie alla segnalazione di alcuni utenti – che quelle immagini in realtà provengono dalla Russia e sono datate al 2011.

bufala

  • Una nuova esplosione (mai avvenuta)

La notizia di una terza deflagrazione, circolata sui social network, era legata in realtà a lavori di sminamento in rue de la Loi e non ad un nuovo attacco di matrice terroristica.

bufala 2

  • Frontiera franco-belga chiusa

L’interruzione dei collegamenti ferroviari verso Bruxelles operati da Thalys e il rafforzamento dei controlli alle frontiere, ha spinto il quotidiano Libération ad annunciare che la frontiera franco-belga fosse stata completamente chiusa. Il confine, in realtà, è sempre rimasto aperto, solo i controlli da parte della polizia sono stati rafforzati, come ha dichiarato il Ministro degli Interni Bernard Cazeneuve. «I controlli sono già attivi ed erano stati ulteriormente rinforzati già da sabato scorso. Cinquemila uomini sono schierati ai confini, ma non vi è alcuna chiusura», ha ribadito Cazeneuve al quotidiano Le Figaro.

  • Il video di un’altra, presunta, esplosione

Dopo quello datato 2011, un altro filmato è stato spacciato per quello dell’esplosione nella metropolitana vicino la stazione Maelbeek. Anche in questo caso si tratta di un video d’archivio. La scena risale al 2011 ed è stata girata nella metropolitana di Minsk, in Bielorussia. Allo stesso modo, un altro video è stato condiviso su Twitter e associato all’esplosione nella metropolitana. Si è capito in un secondo momento che si trattava di una registrazione del 2004 attribuibile gli attentati alla metropolitana di Madrid, in Spagna.

Diversi media, tra cui Buzzfeed, hanno riportato la notizia di una sparatoria avvenuta in una zona centrale di Bruxelles, Sablon, citando strade e fermate della metropolitana. Anche in questo caso si tratta di una bufala. Non c’è stata alcuna sparatoria in città, come hanno confermato diversi funzionari. Il termine «fusillade» è stato utilizzato da alcuni media per definire la dinamica delle esplosioni all’aeroporto descritta dai testimoni.

bufala 3

  • Il coinvolgimento dell’American Airlines

Durante la mattinata di ieri, diverse fonti hanno riferito che le esplosioni dell’aeroporto si sarebbero verificate nei pressi del banco dell’American Airlines. Nel primo pomeriggio, l’azienda americana ha negato questa informazione: «Le esplosioni non si sono prodotte al banco check-in 8» in cui l’American Airlines opera, ha assicurato un comunicato citato da AFP, aggiungendo che nessuno dei dipendenti «era stato indicato come ferito».

bufala 4

  • La presenza di molteplici bombe

Alcuni account Twitter – apparentemente vicini alle reti jihadiste – hanno trasmesso molti messaggi che evocavano la presenza di bombe in vari punti di Bruxelles tra cui un’università, un ospedale e gli uffici della Commissione. La notizia era stata riportata da Le Monde, ma si trattava di asserzioni assolutamente infondate.

ECCO GLI APPROFONDIMENTI DI FORMICHE.NET SU ISIS E GLI ATTENTATI A BRUXELLES:

Tutte le sciocchezze su Isis, Bruxelles, Servizi e Corano. Il corsivo di Stefano Cingolani

Bruxelles, la guerra di Isis e l’eutanasia dell’Europa. L’analisi di Benedetto Ippolito

Vi racconto la fiacchezza morale che ci rende inermi davanti a Isis. Il commento di Corrado Ocone

Benvenuti a Bruxelles, capitale di un’Europa imbelle e inconcludente. Il corsivo di Bruno Manfellotto

Attentati a Bruxelles, come combattere con efficacia il terrorismo. L’analisi di Ennio Di Nolfo

Salah, Molenbeek e il jihad made in Europe. Il post del sociologo Marco Orioles

Così Clinton e Trump si rintuzzano anche sugli attentati a Bruxelles. L’articolo di Giampiero Gramaglia

Attacco terroristico a Bruxelles, tutti i dettagli. La ricostruzione di Emanuele Rossi

Bruxelles, da “non luogo” a capitale del terrore. Il corsivo di Guido Mattioni

Vi racconto tutto di Molenbeek. La testimonianza di Enrico Martial

Perché il Belgio è considerato “la culla del jihadismo” in Europa. L’approfondimento di Rossana Miranda

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