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L’Europa giudaico-cristiana combatta Isis

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Ancona morti. Una lunga scia di sangue senza fine. Gli attentati di Bruxelles portano lutti, tragedie. Queste tragedie evidenziano non solo la vulnerabilità della vecchia Europa ma la sua debolezza politica spaventosa. In questi momenti si raccolgono le dichiarazioni di chi governa che sono le stesse di quelle rese nei mesi scorsi difronte ai fatti sanguinosi di Parigi. Ci saranno, ancora, commenti sulla inadeguatezza delle misure di sicurezza, malgrado i costi enormi dei servizi di informazione italiani ed europei.

Ma ci sarà qualcuno che parlerà della debolezza di questa vecchia Europa sospinta a vivere le sue divisioni, incapace di trovare intese per politiche estere e di sicurezza comuni? Si dice ancora che verrà sconfitto il terrorismo. Come? Le disarticolazioni e le inanità che segnano le decisioni sul flusso delle emigrazioni indicano confusione e il prevalere di egoismi e nazionalismi ritornanti. Il Mediterraneo non è più il mare “nostrum”, ma è occupato da forze che spingono verso il dissolvimento di antichi equilibri in una prospettiva di distruzione. Il Presidente del Consiglio francese, Valls, dice che si è in guerra (l’aveva detto nei mesi scorsi) e cosa si è fatto? L’Europa è al bivio: imboccare la strada della sua unità politica e di sicurezza o esaurirsi nelle operazioni dove il mercato e le operazioni finanziarie orientano e determinano.

A questo punto si dissolve l’Europa che subisce i ritorni storici di errori antichi (colonialismo) e recenti consumati per voracità ed egoismo. E la sicurezza del continente, oggi che gli USA hanno avviato un processo di sganciamento dal medio oriente e dall’Europa per volgere la sua attenzione all’area latino-americana, chi la garantisce? No al terrorismo. No ai seminatori di morte. Ma perché tutto questo avvenga non valgono le parole di circostanza, ma ci vuole coraggio. Bisogna recuperare la cultura e le radici giudaico-cristiane del vecchio Continente da cui si è distanziati nell’insipienza di chi ha visioni anguste: senza futuro!

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