All’assemblea dell’Abi, il presidente Antonio Patuelli ha affermato che il Bail in è incostituzionale. E’ vero: nell’art. 47 della Carta è scritto che ‘’La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito’’. Ma non esiste un comma in cui sia scritto che tocca allo Stato intervenire con risorse pubbliche, tratte dalla fiscalità generale, a coprire le cattive gestioni degli istituti di credito. Le banche sono società per azioni e non si vede perché non devono essere sottoposte alle regole previste dal diritto fallimentare. C’è forse qualcuno che risarcisce gli azionisti della Fca se i titoli scendono di valore?
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Ma prima di Antonio Patuelli chi era il presidente dell’Abi ? Giuseppe Mussari, se ben ricordiamo. Ma non è stato costui il responsabile della crisi del Monte dei Paschi? E’ molto facile autoassolversi e prendersela con la solita Europa. E’ un conto che lo faccia Matteo Salvini. Ma quando cominciano a farlo anche i banchieri ….’’Pape Satàn, pape Satàn Aleppe’’.
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Il Governatore Antonio Fazio venne attaccato duramente e costretto alle dimissioni a seguito di un’accusa da cui venne in seguito prosciolto. Non comprendiamo le ragioni per cui, adesso, in piena crisi del sistema del credito, nessuno si azzardi a porsi qualche legittima domanda sulla qualità della vigilanza esercitata dalla Banca d’Italia e quindi sulle responsabilità dei vertici dell’Istituto. Non ci risulta che, negli ultimi anni, le Considerazioni conclusive del Governatore abbiano dato conto dei rischi che il Paese stava correndo, proprio a causa della fragilità delle banche.
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Certo. Solo gli stolti possono intonare la solita cantilena del “Governo che dà i soldi alle banche e non fa il reddito di cittadinanza’’ o chissà quale altra diavoleria. Se il sistema va in tilt ci troveremo tutti in fila davanti ai bancomat a riscuotere i nostri 50 euro quotidiani. Ma chi ci ha garantito che le nostre banche erano gagliarde e al sicuro che cosa ci racconta adesso?
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Abi, Banca d’Italia, grandi quotidiani, diffusa omertà. Non ci sarà, sotto sotto, una questione di “grembiulini’’?
