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Michel Temer, ecco indagini e condanne che pesano sul nuovo presidente del Brasile

Michel Temer - Facebook

“Il danno alla credibilità del sistema politico verdeoro non è certo riparato dalla (regolare) destituzione della presidente della Repubblica. Dilma paga il malcontento derivante dalla contrazione economica e dall’allargamento dell’inchiesta sul giro di corruzione. L’opportunismo delle opposizioni ha fatto il resto”. Con queste parole inizia l’analisi di Lorenzo Di Muro sull’impeachment di Dilma Rousseff in Brasile.

COSA PENSAVA TEMER NEL 2015

Come ha ricordato la stampa brasiliana, nel 2015, lo stesso Michel Temer (qui il ritratto di Formiche.net), all’epoca vicepresidente, e oggi presidente incaricato, aveva scritto su Twitter: “L’impeachment è impensabile, provocherebbe una crisi istituzionale. Non ha nessuna base giuridica né politica”. Un anno dopo, Temer è pronto a sostituire quella che fino a poco tempo fa era stata la sua alleata.

LE ACCUSE A ROUSSEFF

Temer è stato a fianco della Rousseff come vicepresidente, dal 2011, e parte del partito centrista del Movimento Democratico Brasiliano. Davanti alla possibilità di arrivare alla presidenza – senza passare per le elezioni – Temer ha promosso la destituzione di Rousseff in Parlamento, poi approvata dal Senato della Repubblica brasiliano giovedì scorso. L’ombra della corruzione si è posata su tutto il Partito dei Lavoratori, ma l’accusa al presidente è di malversazione di fondi pubblici. Ma Temer è più “libero” dal punto di vista penale e giudiziario?

TEMER: TRA INDAGINI E CONDANNE

Il nuovo presidente del Brasile è stato condannato pochi giorni fa per avere violato le regole del finanziamento elettorale. La Corte elettorale di Sao Paulo l’ha accusato di avere oltrepassato il limite delle donazioni elettorali, per cui Temer non potrà candidarsi nei prossimi otto anni. Lui ha dichiarato che non ha intenzione di presentarsi alle elezioni presidenziali del 2018. Inoltre, il tribunale elettorale brasiliano sta prendendo in considerazione la possibilità di annullare il mandato di Rousseff e Temer per riciclaggio di denaro della Petrobras durante la campagna elettorale del 2014.

UN PERSONAGGIO IMPOPOLARE

Secondo il politologo della Fondazione Getúlio Vargas, Marco Antonio Teixeira, “Temer arriva alla presidenza con una grande sfiducia sociale”. Il nome di Temer è coinvolto nell’indagine per corruzione sull’azienda petrolifera statale Petrobras, uno degli scandali più grandi della storia brasiliana e latinoamericana.

Il nuovo presidente non può contare sul sostegno popolare. Un sondaggio indica che soltanto il 2 per cento dei brasiliani voterebbe per lui e uno su cinque crede che anche lui dovrebbe affrontare un processo politico come Rousseff.

SQUADRA SOTTO ACCUSA

Temer è anche circondato da altri personaggi a loro volta indagati. Come ricorda la Bbc, Geddel Vieira Lima, uno dei principali collaboratori del presidente, ed ex manager di una banca pubblica, sarà nominato segretario di governo nonostante le indagini in corso per il caso di corruzione della Petrobras. Nella stessa indagine è coinvolto Romero Jucá, futuro ministro della Pianificazione. Il quotidiano Folha de S. Paulo sostiene che la nomina del deputato Newton Cardoso Jr. a ministro della Difesa è stata bloccata dalle Forze Armate.

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