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Tutte le manovre di James Pallotta per strappare a Virginia Raggi il sì al nuovo stadio della Roma

Dal grande freddo alla grande sintonia. Succede anche questo nel Campidoglio a Cinque Stelle, non ancora uscito dalla tempesta perfetta delle nomine, dei rifiuti e degli assessori inseguiti dai magistrati. L’esempio più lampante è forse quello dello stadio della Roma, che il club di James Pallotta vorrebbe realizzare su un terreno di proprietà del gruppo Parnasi, a Tor di Valle. Stamattina, all’indomani del primo, positivo, round in Regione Lazio, l’uomo d’affari italo-americano alla guida della Roma ha incontrato il sindaco Virginia Raggi per un primo faccia a faccia sul progetto. E le cose, almeno per i giallorossi, sembrano essere andate piuttosto bene.

IN PRINCIPIO ERA IL NO

Piccola premessa. Raggi non è mai stata contraria in assoluto all’impianto privato da 1,7 miliardi di euro che il club vorrebbe realizzare entro il 2019, per sganciarsi dall’affitto dell’Olimpico e cominciare a generare introiti diretti grazie allo sfruttamento del merchandising, dei negozi vicino allo stadio e dei biglietti venduti. Semmai era avversa alla realizzazione dello stadio proprio a Tor di Valle, giudicata dall’allora candidato sindaco un’area poco idonea. Chi invece ha sempre respinto il progetto è l’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini, che lo ha bollato come uno scempio. Ma i tempi dei mugugni sembrano, almeno per ora, attenuati, se non svaniti.

CHI C’ERA IN CAMPIDOGLIO

Oggi, la svolta. L’incontro in Campidoglio ha visto la partecipazione di due nutrite delegazioni, una della Roma, l’altra del Comune. Oltre a Pallotta, il nuovo ad Umberto Gandini, il dg Mauro Baldissoni, e il responsabile del progetto stadio David Ginsberg, già presente ieri all’appuntamento in Regione con Nicola Zingaretti. Al tavolo, ad affiancare Raggi per l’amministrazione capitolina, invece il vicesindaco Daniele Frongia e lo stesso assessore  Berdini. 

COSI’ PALLOTTA HA FATTO BRECCIA NELLA RAGGI

Quali carte ha giocato il numero uno della Roma per guadagnarsi definitivamente le simpatie del sindaco? Non certo solo lo stadio e le sue ricadute sul territorio (a cominciare dai trasporti). Pallotta ha infatti anche illustrato le iniziative della società calcistica non legate al calcio ma allo sport in generale e in particolare al servizio dei ragazzi, per tentare di fornire l’immagine di una società che non pensa solo agli affari. Uno degli obiettivi di entrambe le parti è quello di rivitalizzare le strutture sportive della città, magari al netto del no alle Olimpiadi dei grillini. A quanto si è appreso il sindaco ha sottolineato da parte sua l’attenzione per il calcio ed ha ringraziato il presidente Pallotta per il suo impegno.

STRADA GIUSTA (MA ANCORA LUNGA)

A vederlo uscire da Palazzo Senatorio, Pallotta sembrava felice come una Pasqua. In effetti, le parole rilasciate subito dopo non hanno lasciato spazio ad equivoci. “È stato un grande incontro. Noi sappiamo quanto sia importante questo progetto e lo sanno anche loro. C’è consapevolezza a tutti i livelli, sia da parte del governo nazionale che di quello cittadino, passando per quello regionale”, ha sottolineato Pallotta, allontanando l’ipotesi di ripensamenti dell’ultima ora. “Perché dovrebbero fermarlo? va tutto bene, sono ottimista come lo sono sempre stato fin dall’inizio”. Anche sulla scelta di Tor di Valle Pallotta nega che ci siano problemi. “Se abbiamo parlato del luogo? No, è tutto a posto”. Da parte sua il sindaco si è limitato ad un conciso “l’incontro è andato bene. Non abbiamo parlato di dettagli tecnici che saranno affrontati in prossime riunioni”. Tradotto, la strada è quella giusta, ma la meta è ancora lontana.

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