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Vi spieghiamo la strana Long Term Care dell’Enpam

Da anni, noi medici pensionati iscritti alla Federspev (Federazione sanitari pensionati e vedove) chiedevamo all’Enpam (ente nazionale di previdenza ed assistenza medica) di attivare una polizza di long-term-care a favore dei medici e dei dentisti.

Per raggiungere questo obiettivo, più volte alcuni di noi avevano parlato della cosa con il Presidente Enpam, Dr. Alberto Oliveti (nella foto), ricordandogli la necessità che il maggior ente previdenziale italiano pensasse alla tutela (parziale o totale) dei medici e dei dentisti disabili. L’Enpam, lo ricordiamo, è la più grande cassa previdenziale “privata”, pur sotto il controllo del Ministero del Lavoro.

La Federspev, lo ricordiamo parimenti, è la più grossa federazione dei pensionati sanitari in Italia, perché rappresenta circa 20.000 sanitari pensionati e loro vedove/i; in dettaglio rappresenta circa 17.000 medici pensionati e loro affini.

Da ciò, l’evidente interesse della Federspev affinché l’Enpam, con bilancio annuale costantemente attivo, mettesse in atto una copertura contro la disabilità della categoria.

Vi potete quindi immaginare la nostra gioia quando, dopo aver sentito dei tam-tam ufficiosi sul tema, abbiamo letto sul giornale dell’Enpam (Il giornale della Previdenza, dei medici e degli odontoiatri, anno XXI-n°4-2016) che la cosa era fatta. In prima pagina:” Un aiuto per il futuro: 1000 euro in più al mese. L’Enpam copre medici e dentisti con una polizza long term care”. Questo, in prima pagina. Poi, a pagina 1, l’editoriale del Presidente Oliveti, che inizia con queste 7 righe:
“Questo numero dedica la copertina all’ultima conquista ottenuta per gli iscritti: la tutela della long term care. Negli anni abbiamo coerentemente perseguito l’obiettivo di aiutare i colleghi in situazione di non autosufficienza e il 1° Agosto appena trascorso l’intera categoria è entrata sotto l’ombrello di una polizza che si aggiunge agli strumenti utilizzati in questi anni. La polizza di LCT è una polizza di tipo assicurativo…”
Dopo aver letto queste righe, noi della Federspev abbiamo fatto un salto di gioia. Ma la gioia è durata poco. Perché nelle pagine dedicate alla LTC (pag.8-9 dello stesso numero) il quadro si è fatto più chiaro. Siamo costretti ad essere analitici.

TIPOLOGIA DELLA LTC ENPAM

Scrive l’articolista: “Dal 1° Agosto tutti i medici e gli odontoiatri attivi sono coperti da una polizza per la LTC che, in caso di perdita dell’autosufficienza, darà diritto a 1.035 euro mensili non tassabili, da aggiungere alle tutele già previste dall’Enpam e a ogni altro eventuale reddito. Inoltre l’assegno si cumula con altre coperture assicurative che i medici potrebbero aver sottoscritto autonomamente”.
Primo dubbio: medici “attivi”? Perché? Ancora: “L’adesione alla polizza è automatica e non richiede alcun esborso da parte dei medici e degli odontoiatri. Infatti i costi dell’intera operazione (5,4 milioni di euro/anno, cioè 2,6 per il secondo semestre 2016) sono coperti dai fondi per l’assistenza della quota….”, ossia dai fondi legati all’iscrizione obbligatoria all’Enpam.(NdR). Ancora…”Soldi che, se non utilizzati, sarebbero andati ad accrescere il patrimonio dell’Enpam ma – per via dei complessi vincoli di bilancio- non avrebbero potuto più essere usati per prestazioni a vantaggio degli iscritti…”.

CHI È COPERTO

Un riquadro a pag. 9 spiega che la tutela della LTC scatta per il soggetto che, per cause varie, si trovi per un periodo non inferiore a 90 gg continuativi, in uno stato tale – presumibilmente in modo permanente – da aver bisogno dell’assistenza di un’altra persona per aiutarlo nello svolgimento di almeno 3 su 6 delle attività ordinarie della vita quotidiana (lavarsi, vestirsi/svestirsi, nutrirsi, andare in bagno, muoversi, spostarsi).

Ma i nostri dubbi sono cresciuti quando (seconda colonna, pag.9) abbiamo letto queste notiziole: ” La tutela LTC scatterà per i futuri iscritti ed è già valida per tutti gli attivi attuali (compresi i pensionati che lavorano) che, alla data del 1° Agosto 2016 (!!!!!????) non avevano ancora compiuto i 70 anni di età. Il limite anagrafico vale solo come requisito di ingresso (ma non di permanenza): chi è entrato sotto copertura continuerà ad essere tutelato anche negli anni a venire…”.

INFINE LA BEFFA

Sentite: “Per chi ha soffiato le 70 candeline prima del 31/07/16 e che quindi non rientra sotto questa nuova polizza LTC ci sono comunque altre tutele (si veda il riquadro nella pagina)…”

ALTRE TUTELE?

Il riquadro (pag.8) recita:” Per iscritti, pensionati e superstiti non autosufficienti che versano in precarie condizioni economiche, anche se al 1° Agosto 2016 hanno già compiuto 70 anni, l’Enpam continua a prevedere la possibilità di concedere un sussidio, anche a carattere continuativo. Nel 2015, la spesa per l’assistenza domiciliare ha raggiunto i 2,1 milioni di euro e quella per l’integrazione delle rette delle case di riposo i 463mila euro”.

CONSIDERAZIONI FEDERPEV E DI BUON SENSO

E’ del tutto ovvio – per chi ragiona con un minimo di raziocinio – che la scelta di aver escluso dalla LTC gli over 70 anni è una scelta assolutamente ingiustificata, sia in termini di buon senso che in termini societari.
1) Con i soldi di tutti (quota a Empam, obbligatoria) si tutelano solo alcuni, sulla base di una decisione di pochi (Consiglieri) che – in una fondazione civile- avrebbe almeno dovuto essere validata da una consultazione della “base” degli iscritti;
2) Si escludono dal beneficio LTC proprio coloro che hanno versato il contributo Enpam obbligatorio per più anni: da 45 anni in su (70-25=40);
3) Si escludono dal beneficio LTC proprio coloro che potrebbero averne più bisogno. Scelta non in linea con la storia dell’Enpam che ha “regalato” la pensione Enpam, per decenni, a chi mai aveva versato contributi Enpam, se non in modo “marginale”. Lo testimoniano, quanto meno, i bilanci Enpam degli anni 1995-2001 e, forse, anche quelli successivi. In particolare il beneficio era concesso ai nati negli anni 1890-1920, se ricordiamo bene;
4) Si ecludono dal beneficio LTC anche i pensionati attivi, over 70-75 anni, ossia gente che versa contributi liberoprofessionali che non recupererà mai nella loro interezza;
5) A tutti gli over 70 anni pensionati non si dà, nei fatti, nulla. Infatti le altre ipotesi ENPAM (sussidio) sono solo “concessioni” e sono condizionate alla presenza di “precarie condizioni economiche” che non sono invece richieste ai minori di 70 anni.
6) Tutti gli altri (anche il 69enne attuale) hanno la possibilità di ricevere, se disabili, un’entrata esentasse di 12.420 euro/anno.
Al proposito, ci piacerebbe conoscere il parere scritto del Ministero vigilante, dei Rev isori dei Conti e della Corte dei Conti.

DE HOC SATIS, PER ORA

È del tutto evidente che gli attuali pensionati medici over 70 anni, Federspev e non Federspev, sono stati pesantemente “tagliati fuori” dalla LTC Enpam, in modo ingiusto, illegittimo e privo di spirito di solidarietà.
L’Enpam non si è neppure presa la briga di fare un’inchiesta per valutare quanti pensionati Enpam over 70 anni necessitino di LTC e di quale sia il loro costo potenziale. E non sarebbe stato né difficile né costoso, farlo.

Per tutto questo, noi pensionati Enpam over 70 anni, ringraziamo di cuore i consiglieri Enpam- tutti – per questa “scelta sciaugurata ed ingiusta”.

Michele Poerio – Presidente FEDERSPeV
Carlo Sizia- Direttivo FEDERSPeV
Stefano Biasioli- Presidente FEDERSPeV Vicenza

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