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Metalmeccanici, perché il contratto aiuterà la crescita

Pubblichiamo l’editoriale di “Fabbrica Società”, il giornale della Uilm che sarà on line lunedì 26 settembre

La questione del Ccnl metalmeccanico si è rimessa sui binari giusti. Ora è bene che la fase del  confronto tra le parti giunga al traguardo auspicato del rinnovo contrattuale.

IL DIALOGO GOVERNI-SINDACATI

Anche il dialogo tra governo e parti sociali va avanti e l’incontro per discutere di pensioni si svolgerà il prossimo 27 settembre, il giorno prima del tavolo convocato in Confindustria tra Fim, Fiom, Uilm e Federmeccanica-Assistal.

CIAMPI E LA CONCERTAZIONE

Tutto ciò avviene nel mese in cui è scomparso Carlo Azeglio Ciampi, Presidente emerito della Repubblica e fautore della concertazione negli anni in cui è stato premier, subito dopo il primo governo di Giuliano Amato del 1992. “Nell’accordo del 23 luglio 1993 – ricorda Luigi Abete, allora presidente di Confindustria- si condividevano gli obiettivi generali, si cercavano di individuare percorsi comuni, ovvero distintivi di ogni istituzione, o forza sociale; ognuno di queste si poneva liberamente in coerenza con l’obiettivo condiviso”.

LA DEFLAZIONE

Oggi non esiste più l’inflazione a due cifre di quegli anni che la politica dei redditi ha sconfitto, ma s’avverte il problema opposto della deflazione che rischia di far trasformare l’Italia industriale in una realtà economica a scarto ridotto. “La deflazione è una brutta bestia –spiega il giornalista Paolo Bricco– i margini industriali si riducono, i profitti netti si azzerano, gli investimenti vengono tagliati, si entra nell’ossessione del circolante, ogni strategia di sviluppo viene rallentata”.

LA CRESCITA

La crescita è l’unico antitodo alla deflazione. “Ci convinciamo che per  far crescere il Pil – osserva il sociologo Luca Ricolfi- dobbiamo stimolare l’economia, facendo più deficit e rimandando gli obiettivi di risanamento dei conti pubblici. La Commissione europea ci dà il permesso di sforare un po’, il Pil ringrazia dello stimolo ricevuto, ma non accellera abbastanza da colmare la voragine che, proprio per rianimarlo, è stata aperta nei conti pubblici”.

GLI INVESTIMENTI

Gli investimenti rimangono la leva fondamentale per favorire la crescita. “Investimenti sani- scrive  il giornalista Giorgio Santilli– investimenti che aiutino il sistema economico ed industriale ad essere a essere più competitivo nel confronto con i sistemi dei Paesi concorrenti, che contribuiscano ad aumentare la produttività, che facilitino la spesa del sistema produttivo in innovazione e tecnologia, che leghino (insieme a meccanismi contrattuali innovativi) i premi salariali aziendali agli incrementi di produttività del lavoro”.

IL RINNOVO CONTRATTUALE

La crescita può essere anche favorita dal ritorno a buone relazioni industriali, dal dialogo tra le parti sociali e l’esecutivo, confronti bilaterali da non confondere con la concertazione. Come può altresì aiutare, come investimento strutturale, lo stesso rinnovo contrattuale dei metalmeccanici che può fare da apripista alla riforma contrattuale  ancora da concretizzare nell’alveo confederale. Una recente indagine dell’istituto di ricerca Swg ha dimostrato come il 90% degli intervistati ritenga che far crescere i redditi è prioritario per dare slancio alla ripresa. E i redditi crescono rinnovando i contratti nazionali.

Occorre agire così: “Lavorare con passione e costanza senza perdere tempo a pensare cosa fare dopo. Questo è il segreto”. Come insegnava il Presidente Ciampi.

Antonello Di Mario, direttore di “Fabbrica Società”

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