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Chi paga il prezzo dell’incompetenza

Mi interrogo sul rapporto costi-benefici della competenza versus quelli della corruzione.

Quest’ultima rappresenta, aldilà della condanna morale, un danno di natura economica per tutti: per i cittadini, per le imprese, per lo Stato. Deteriora il tasso di competitività del sistema-Paese, crea iniquità ed evasione. Ma su questo argomento sono fluiti fiumi di parole, analisi e riflessioni.

C’ è però un altro danno patrimoniale che proviene dalla spinta opposta: il rigorismo dell’Amministrazione Immacolata, che pur di mantenere un status eternamente verginale non compie neanche lo stretto indispensabile degli atti cui sarebbe tenuta. La reticenza fattuale nasce dalla paura infantile di sporcarsi le mani, o meglio: dal combinato disposto tra timore, insipienza, vacuità e improvvisazione che caratterizza molti degli eletti più recenti.

Viene da chiedersi, senza partigianeria: produce maggior danno economico il governo di un politico capace ma corrotto o quello di un politico incompetente ma onesto? Ci sono stati casi di amministratori pubblici che si sono dimostrati non impermeabili alla corruzione – anche se spesso per importi marginali – ma che hanno apportato un valore aggiunto considerevole alle comunità che rappresentavano in termini di efficacia amministrativa, efficenza, equilibrio nei conti pubblici, attrattività territoriale  etc.

Viceversa, assistiamo sempre più spesso all’insediamento di politici eletti in nome dell’onestà, che auspicabilmente (in ipotesi astratta) non ruberanno, ma che in tutta probabilità manterranno, per congruenza con il principio di non rischiare di sporcarsi le mani, un indice di produttività amministrativa bassissima. Rallentando ed auto limitandosi nell’azione di governo, finiscono per costare al pubblico, in termini di inefficacia e improduttività, ben di più di quanto sarebbe costato un politico del primo tipo.

Se facessimo il gioco della Torre, a chi rinunciare tra un amministratore abile, veloce, attivo ma con un margine di corruttibilità, ed un amministratore incapace, lento ma rigorosamente onesto?

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