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Come va la ricerca italiana nelle terapie avanzate. Report Farmindustria

Massimo Scaccabarozzi

Qualcosa, dentro e fuori i confini, l’Italia lo sa ancora fare. E anche bene. La ricerca farmaceutica. Un’occasione da non perdere per un Paese in cui le speranze di ripresa appaiono e scompaiono alla velocità della luce. Ad accendere i riflettori su uno dei punti di forza del made in Italy è stata Farmindustria, che questa mattina ha riunito ricercatori e imprenditori del settore al Tempio di Adriano, a Roma, per sottolineare l’importanza della ricerca italiana nelle cosiddette terapie avanzate, che permettono la cura di malattie gravi e dove spesso la ricerca tradizionale non arriva. In Italia oggi sono 15 i siti produttivi di tali terapie.

TERAPIE MADE IN ITALY

A tracciare un quadro della situazione è stato il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi nel corso del suo intervento. “L’Italia è leader in Europa per terapie avanzate che offrono nuove opportunità per il trattamento di patologie fino a oggi incurabili o invalidanti. Tanto che la metà di quelle oggi utilizzate in Europa sono nate nel nostro Paese ed è italiano il primo farmaco a base di cellule staminali, la prima terapia genica e il primo farmaco di origine tissutale”, ha spiegato. Quanto ai progetti in corso, il presidente degli industriali del farmaco ha chiarito alcuni numeri sui progetti che parlano italiano. Oggi “sono ben 27 le novità in arrivo. Sei già approvate e, di queste, sono orgoglioso di dire che 3 sono frutto della ricerca italiana. E’ infatti italiano il primo farmaco a base di staminali, è italiano il primo farmaco di terapia genica ed è italiano il primo farmaco di origine tissutale”.

UNA LEVA PER GLI INVESTIMENTI (E UN MEZZO ASSIST ALLA MANOVRA)

Ma per essere all’avanguardia bisogna avere le dovute pezze d’appoggio. Ovvero, investimenti sicuri e regole certe. Gli industriali del farmaco lo sanno fin troppo bene, come dimostra la battaglia che portano avanti da anni con le istituzioni per ottenere un quadro regolatorio più certo. “Le aziende che operano nel Paese, sia nazionali che multinazionali, sono diventate leader nel settore anche perché possono contare su una serie di eccellenze del mondo scientifico e accademico. Una collaborazione che può innescare un circuito virtuoso per attrarre investimenti, soprattutto nella R&S”, ha proseguito Farmindustria. “Garantire la stabilità normativa, consolidare i fondi per farmaci innovativi – come fa la legge di stabilità 2017 – e cambiare strutturalmente la governance sono le basi perché le potenzialità presenti trasformino l’Italia in hub dell’innovazione”.

LA POLEMICA SUI VACCINI

All’incontro ha tenuto anche banco la polemica sui vaccini, dopo che il Codacons ha annunciato un ricorso contro il Piano Nazionale Vaccini, difeso peraltro dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Pronta la risposta di Scaccabarozzi. Sui vaccini “il consumatore si dovrebbe fidare degli scienziati e non di quello che si pensa o si legge sui social network. Credo che la scienza questa volta, come è successo con Stamina, sarà in grado di smentire le false informazioni”.

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