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Tutti contro Hillary Clinton?

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Tutti contro Hillary: e oltre la brutale sconfitta, ora i mass media si accaniscono sui motivi della mancata vittoria addirittura puntando il dito più che sulla leadership del magnate repubblicano, sulla debolezza della ex first lady. Un dato leggendo i numeri è evidente: nelle zone rurali, tra i piccoli territori, tra gli operai e le operaie, Trump ha fatto breccia sia nel nord, sud, ovest, soprattutto tra la classe sociale intermedia e ha raccolto voti anche tra le donne, nonostante la guerra sessista che, non completamente a torto, gli era stata scatenata contro. Così Hillary, paladina della scalata al potere femminile per la prima volta nell’America sempre più grande, si deve anche difendere dall’accusa di essere troppo competente ed essere diventata l’emblema della sconfitta delle donne. La vittoria di Trump sicuramente segna un arresto dell’emancipazione imperfetta che ancora palpita nel mondo con evidenti atteggiamenti misogini che si manifestano ricorrentemente più o meno irrispettosi e lesivi dell’uguaglianza di genere.

Molte donne italiane, per esempio, così come le donne americane, risentono della crisi economica, sono le persone più colpite dalla povertà e dalla disoccupazione. E il desiderio di cambiamento e di riscatto per i loro diritti negati dal sistema che le esclude e le mortifica, si traduce in determinazione a lottare per il cambiamento. Cambiamento che deve essere trascinante, che deve rompere lo schema attuale dove arroganza e l’alleanza tra classi dirigenti molto maschili emulate negli atteggiamenti tra poche donne al potere diventa insopportabile. Così a Hillary che continuo a ritenere una delle persone più competenti e preparate professionalmente e politicamente, sono venute a mancare la solidarietà delle donne che preferiscono rimanere “basse” senza particolare autostima di sé, scarsa ambizione, capacità di puntare a conquistare le vette alte, magari facendo squadra.

Hillary Clinton invece è anche questo, e questo evidentemente irrita molte americane che rimangono abbagliate dal mito dell’uomo forte. Pensare che quando si riesce ad essere complici, si diventa una forza, una potenza, in tutti i sensi. Quanto ancora dovremo aspettare perché le donne diventino amiche delle donne?

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