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Ecco l’agenda del primo Consiglio europeo per Paolo Gentiloni

Si terrà oggi a Bruxelles il battesimo internazionale del nuovo premier Paolo Gentiloni. Andrà in scena infatti nelle prossime ore il Consiglio europeo, tra gli appuntamenti per cui il presidente Sergio Mattarella ha voluto una rapida soluzione della crisi di governo. Sul tavolo negoziale dei 28 capi di Stato e di governo alcune questioni particolarmente urgenti, tra cui soprattutto migrazioni, difesa e Brexit. “Il nostro obiettivo è chiaro: rafforzare la sicurezza dell’Europa in un difficile contesto geopolitico, e proteggere meglio i nostri cittadini “, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk (nella foto) nella lettera di invito agli altri leader.

LA CRISI DEI MIGRANTI
All’arrivo di tutti i partecipanti, dalle 11:30, segue un rapido briefing con il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, probabilmente all’ultima apparizione nel massimo vertice Ue dopo l’annuncio del ritiro per partecipare alla campagna elettorale tedesca. Poi, i capi di Stato e di governo saranno chiamati a trattare il delicato quanto urgente tema migratorio. Seguendo l’ordine del giorno proposto da Tusk, si parlerà dell’accordo con la Turchia, della collaborazione con Paesi africani, dell’attuazione del Piano europeo per gli investimenti esteri, della riforma del sistema comune di asilo, e della lotta alla migrazione illegale. Si parlerà di solidarietà tra Paesi e del meccanismo di ricollocamento, temi su cui spingerà molto Gentiloni che già da ministro degli Esteri aveva sottolineato l’urgenza di misure di questo tipo.

UCRAINA E SIRIA
Nella stessa sessione si parlerà di rapporti esterni, con la crisi ucraina ancora in primo piano. “Il presidente Hollande e la cancelliera Merkel presenteranno lo stato dei lavori per quanto concerne l’attuazione degli accordi di Minsk e la situazione in Siria”, mentre “il presidente Anastasiades (presidente di Cipro, ndr) ci informerà riguardo ai negoziati relativi alla soluzione per Cipro”, spiega lo stesso Tusk. Difficile che dopo gli sviluppi delle ultime ore non sia rivolta particolare attenzione a quanto sta avvenendo ad Aleppo. Si attendono condanne e critiche al regime di Assad e probabilmente anche a Russia e Iran, ma è difficile che esse si concretizzino in nuove sanzioni contro Mosca. Proprio l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’Ue Federica Mogherini aveva chiarito alcuni giorni fa, come riportava l’EuObserver, che nessuno Stato membro aveva avanzato tale richiesta.

IL PIANO PER LA DIFESA
Nel pomeriggio il vertice si sposterà sul tema difesa. Dopo gli sviluppi dell’ultimo mese, con la Risoluzione del Parlamento europeo 2016/2052(INI) (qui l’articolo di Formiche.net) e con il Piano d’azione per la difesa europea (Edap) della Commissione (qui l’articolo di Formiche.net), manca davvero solo la spinta del Consiglio. A partire dalla Global Strategy presentata a giugno da Federica Mogherini (qui l’articolo di Formiche.net), i capi di Stato e di governo si pronunceranno proprio sull’Edap e sul Fondo europeo per la difesa che ne rappresenta la parte più rilevante. Tutto il comparto industriale si attende un parere favorevole per un piano che per la ricerca prevede 90 milioni di euro nel periodo 2017-2019, e spera in un budget di 500 milioni all’anno a partire dal 2020.

LA COOPERAZIONE CON LA NATO
Sarà inoltre posta un’attenzione particolare ai rapporti con la Nato, a partire dalla valutazione dei risultati della Joint Declaration siglata a luglio a margine del Summit dell’Alleanza atlantica a Varsavia, e dal più recente piano operativo approvato dai ministri Ue e Nato. Proprio quest’ultimo ha individuato 42 proposte concrete su cui lavorare. Intanto nei giorni scorsi, Tusck, Juncker e il segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg hanno co-firmato un editoriale, apparso su alcuni quotidiani del gruppo LENA, in cui manifestavano la necessità di “un nuovo livello di cooperazione”. Molto probabile, vista la sovrapposizione di membership tra le due organizzazioni (condividono ben 22 membri), che i leader europei ribadiscano tale orientamento.

SI CHIUDE CON GIOVANI E BREXIT
Successivamente, i 28 passeranno ai temi economici e sociali. “Esamineremo la proposta di estensione del Piano di investimenti per l’Europa e le recenti iniziative dedicate ai giovani, anche per quanto riguarda mobilità, istruzione e sviluppo delle competenze”, ha spiegato ancora Donald Tusk. Infine, in serata, si terrà una riunione informale a 27, senza il premier britannico Theresa May. In quest’occasione di parlerà, infatti, proprio di Brexit. “L’obiettivo – ha ribadito Tusk – è trovare un accordo su organizzazione e procedure interne, in modo da essere pronti per i negoziati per l’uscita del Regno Unito”.

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