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Sulla lama di un rasoio

Difesa BEPPE GRILLO Generali

Con una mossa a sorpresa, Grillo ha abbandonato il gruppo nazionalista al Parlamento Europeo EFDD ed ha fatto richiesta di adesione all’ALDE, il gruppo liberale guidato da Guy Verhofstadt.

L’ALDE e il suo Presidente sono la punta più avanzata che chiede la riforma di questa Unione Europea, attraverso la sua trasformazione in una genuina democrazia sovranazionale.

La scelta di Grillo appare quindi estremamente interessante. Grillo e la maggioranza del M5S hanno mostrato di voler cambiare questa Unione Europea che sta obiettivamente stretta a tutti. Ma aveva finora scelto la strada nazionalista: predicando il ritorno alle sovranità nazionali, denunciando le politiche a favore dell’immigrazione, paventando (come è noto) persino l’uscita dall’euro.

Che il M5S abbia voglia di rimboccarsi le maniche per trasformare questa Unione Europea in un effettivo ed efficace progetto di democrazia sovranazionale sarebbe una notizia preziosa. Della quale è naturalmente lecito dubitare, visti i precedenti. Ma le cose cambiano, evolvono.

Prima di tutto, a casa propria, Grillo ha capito che con posizioni di antagonismo all’Europa non è in grado di raccogliere i consensi per arrivare al governo. E se anche ci arrivasse con promesse elettorali combattive (tipo uscita dall’euro), sa benissimo che non potrebbe mantenerle. Una motivazione elettorale ed interna, quindi.

Secondo, l’ingresso in ALDE farebbe diventare il gruppo la terza forza nel Parlamento Europeo, il che in vista del rinnovo della Presidenza e dei dibattiti sulle riforme istituzionali potrebbe risultare decisivo, a patto naturalmente di fare gioco di squadra.

Già qualche giorno fa esponenti M5S al Parlamento Europeo si erano espressi con maggiore cautela del solito verso le uscite anti-europee di Grillo, lasciando intravedere un cambio di orientamento.

Con questa scelta, Grillo si è messo sulla lama di un rasoio. E rimanere in equilibrio è molto difficile e pericoloso. Se Grillo fa sul serio lo vedremo molto presto. Con le discussioni e le votazioni sul Rapporto Verhofstadt e su quello Bresso-Brok.

E soprattutto con le celebrazioni per i 60 anni dei Trattati di Roma, che secondo Verhofstadt dovrebbero lanciare il processo costituente con la convocazione di una convenzione ad-hoc. Attendiamo a marzo i militanti del M5S in piazza per chiedere all’Europa di cambiare rotta. Non gettando a mare quello che è stato fatto finora, ma per completare l’Unione come indicato dal Rapporto Verhofstadt.

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