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Mps, Popolare Sondrio, Popolare Bari. Cosa farà la Camera col decreto Salva banche

Marco Morelli

Mps, Popolari. Parlamento in subbuglio sul decreto Salva-Banche. Ecco obiettivi e prossime mosse della commissione Finanze della Camera raccontati dal presidente Maurizio Bernardo.

DOSSIER MONTEPASCHI

Su Mps il governo ha cercato di evitare che potesse apparisse un vero e proprio salvataggio. Ma di certo nell’operazione di burden sharing, prevista nel decreto salva banche per non far fallire Rocca Salimbeni, “qualche anomalia c’è”, dice Bernardo: “Diciamo che siamo sul filo del rasoio”. “Certo, se lo Stato dall’inizio avesse fatto trasparire la sua determinazione a entrare in Montepaschi forse non sarebbe fallito il tentativo di aumento di capitale privato. Magari per investitori istituzionali, anche stranieri, e stakeholder sarebbe stato più attraente partecipare all’operazione”. Tradotto: forse, per esempio, il fondo sovrano del Qatar non si sarebbe sfilato.

CREDITORI TOP

Ora però occorre agire e farlo nell’ottica della trasparenza. Per questo Bernardo è d’accordo con il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, di rendere noti i nomi dei creditori top delle banche salvate con soldi pubblici e anzi va oltre. “Con la giusta ragionevolezza e nell’interesse generale, anche del sistema bancario, va fatta trasparenza all’interno degli stessi istituti di credito. Perciò vanno pubblicati i nomi di coloro che hanno autorizzato queste operazioni e capire il loro ruolo nel corso degli anni”.

COMMISSIONE D’INCHIESTA

Bernardo, che con la sua commissione già otto mesi fa ha avviato un’indagine conoscitiva sul sistema bancario, vede con favore la nascita di una commissione – che sia però bicamerale – sul funzionamento del sistema in Italia e sulla crisi finanziaria di alcuni grandi istituti come deciso ieri dalla Camera e dal Senato. “Sarà molto importante partecipare alle audizioni, soprattutto se il testo del provvedimento arrivasse blindato a Montecitorio”. Intanto la commissione Finanze di Palazzo Madama ha deciso di dare il via a un ciclo di audizioni sul decreto salva banche. Si parte giovedì 12 con il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, per proseguire successivamente con Abi, Banca d’Italia e Consob. “A mio parere un riflettore importante va posto sulla governance passata di Mps. Bisogna domandarsi se l’entrata dello Stato può determinare l’ingresso di figure nuove nel consiglio d’amministrazione: nomi non indicati dai partiti ma dal mondo delle professioni, persone che abbiano interesse a lavorare per il sistema Paese”.

MORELLI

Sulla presenza di Marco Morelli alla guida di Montepaschi, aspramente criticata da alcuni colleghi parlamentari, Bernardo getta acqua sul fuoco: “Io sono contro la caccia alle streghe, soprattutto in momenti delicati come questo. Non ha senso ora criticare un amministratore delegato che sta lavorando affiancato dal ministero dell’Economia e da organismi internazionali. Io non chiedo di toccare l’ad ma di fare un ricambio nel cda con figure indicate dal Mef”.

POPOLARI

Altro tema caldo sul fronte delle banche è la riforma delle popolari: il percorso al momento è sospeso e ci sono molte incertezze sia per gli istituti che hanno già deliberato la trasformazione in società per azioni ma non hanno completato il recesso sia per quelli che invece ancora non hanno varato il cambio di statuto come Popolare di Sondrio e Popolare di Bari. I due istituti, nonostante avessero già convocato le assemblee a dicembre per il cambio di natura societaria, hanno deciso di rinviare il passaggio a spa dopo le pronunce del Consiglio di Stato e del Tribunale di Milano. Il presidente della Finanze di Montecitorio è d’accordo con l’omologo di Palazzo Madama, Mauro Maria Marino, di inserire un emendamento nel decreto salva banche in modo da agire rapidamente. In particolare la modifica prevedrebbe l’inserimento di nuove norme sul diritto di recesso dei soci e forse anche l’estensione alle Bcc della Dta (Deferred Tax Asset), ovvero la possibilità di trasformare in crediti d’imposta, senza limitazioni, le svalutazioni effettuate prima del 2015. Qualche parola sulle nozze tra Bpm e Banco Popolare: “Ho visto con grande favore questa fusione tra due realtà già importanti nel territorio. Ora si è costituito il terzo gruppo nel sistema bancario italiano che ha un suo peso nell’economia complessiva”. Nel dl, sempre sotto forma di proposta di modifica, Bernardo vorrebbe che trovasse spazio anche un argomento che gli sta molto a cuore: l’educazione finanziaria. “L’Italia è al 63esimo posto nel mondo per alfabetizzazione finanziaria e la cronaca degli ultimi tempi lo dimostra” con tanti investitori retail per cui si è ipotizzato il raggiro. “Il problema, peraltro, riguarda anche gli operatori del sistema, quelli che offrono i prodotti d’investimento”. A tal fine il deputato pensa di recuperare una sua proposta di legge, magari unendola a un’altra presentata da Marino e relativa agli over 19enni: “Il tema è quanto mai attuale e non bisogna perdere altro tempo”.

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