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La passione smodata di Donald Trump per donne, vestiti eleganti e tacchi alti

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I “provvedimenti” di Donald Trump continuano a far discutere, anche se emanati su questioni che sembrerebbero frivole e banali, poiché per alcuni analisti riflettono il modo del presidente di guardare il mondo. L’ultimo annuncio riguarda una comunicazione ufficiale ai dipendenti della Casa Bianca sulla tipologia di abbigliamento da indossare sul luogo di lavoro.

LA COMUNICAZIONE

Secondo il sito Axios, Trump avrebbe dichiarato nel documento che “le donne devono vestire come donne […] se portano pantaloni, devono essere attillati […]Se portano jeans, devono essere puliti e ordinati”. “Gli uomini – continua il documento – devono avere un buon aspetto fisico, buona statura e capelli sistemati […] Devono portare sempre la cravatta. Se è firmata Armani, meglio ancora”.

“SAPPIAMO COM’È IL CAPO”

Anche il portavoce di Trump, Sean Spicer, è stato rimproverato dal presidente perché durante la prima conferenza stampa non indossava vestiti adeguati. “Quattro persone mi hanno inviato messaggi di testo perché conosciamo bene il nostro capo. Da quel giorno Spicer pensa bene a cosa mettersi quando va a lavoro”, ha detto una fonte anonima all’Huffington Post.

LE DONNE DEL GOVERNO

Poche sono le donne che fanno parte dell’esecutivo di Trump: Nikki Haley, ambasciatrice all’Onu; Elaine Chao, segretario per i Trasporti; Betsy DeVos, segretario per l’Istruzione e Kellyanne Conway, Ccnsigliere del Presidente. Tutte, però, sembrano rispettare con rigore i dettami del presidente: gonna e tacchi alti.

LA LIBERTÀ DI BANNON

Come ricorda il quotidiano The Sydney Morning Herald, l’unico a non seguire il codice di abbigliamento vigente alla Casa Bianca è il consigliere per la Sicurezza nazionale, e braccio destro di Trump, Stephen Bannon (qui il ritratto di Formiche.net).

LE REAZIONI DELLA RETE

Le reazioni della rete sono state immediate. L’hashtag #DressLikeWoman ha accompagnato fotografie di donne lavoratrici “vestite come donne”: in tuta militare, da medico, astronauta, ecc. Poche, invece, le dichiarazioni istituzionali.

LO STILE IN FAMIGLIA

Non bisogna dimenticare che Trump è stato per molti anni presidente del concorso Miss Universo. E anche a casa sembrerebbe imporre certe regole in quanto ad abbigliamento. Le mise della moglie Melania Trump sono diventato un vero e proprio caso politico (qui l’articolo di Formiche.net), mentre le altre donne della famiglia, Ivanka e Tiffany Trump, così come le nuore Lara e Vanessa Trump, hanno tutte uno stile elegante e femminile.

IL POTERE DEL VESTITO

Secondo il New York Times, i vestiti hanno avuto un ruolo decisivo durante l’ultima campagna elettorale americana. “La nuova era del potere del vestito” era il titolo di un articolo che analizzava le mise di Trump e Hillary Clinton.

LA LINEA DI ABITI DI TRUMP

Dai tempi del programma The Apprentice, il presidente americano ha indossato capi che trasmettono un’immagine di potere e successo. Da 10 anni ha una linea di abiti chiamata Donald J. Trump Signature Collection. Nonostante i modelli non siano disegnati da lui, nel 2005 un sondaggio lo posizionò come uno dei primi stilisti del Paese.

AUTOSTIMA E RISPETTO

Quando la rivista Esquire ha chiesto a Trump se scegliesse gli abiti per impressione i suoi interlocutori, lui ha risposto: “Indosso sempre abiti eleganti. Avere l’autostima alta è un’eccellente formula per avere un’ottima prestazione. Vestire bene è un segnale di rispetto per sé stessi ma anche per gli altri”.

I CODICI DI ABBIGLIAMENTO BRITANNICI

La stampa americana sostiene che Trump ammiri la passione di Theresa May per le scarpe (è arrivata i primi giorni al 10 Downing Street con più di 100 paia). Nel 2015 anche il Parlamento britannico presentò un rapporto per regolamentare il codici di abbigliamento. L’iniziativa è nata quando un’impiegata della PwC è stata licenziata dopo essersi presentata il primo giorno di lavoro con scarpe basse. La compagnia obbligava le dipendenti a portare tacchi tra 5 e 10 centimetri di altezza. Sono state raccolte 150mila firme per porre fine a quel codice di abbigliamento.

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