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Chi, come e perché sta protestando contro la direttiva Bolkestein. Il video

http://www.repubblica.it/economia/2017/02/14/news/direttiva_bolkenstein_gli_ambulanti_ottengono_una_proroga_di_due_anni-158324887/” target=”_blank”>In centinaia hanno protestato di fronte al Senato, lo scorso 14 febbraio. E alla fine, almeno per ora, l’hanno spuntata. Gli ambulanti sono riusciti a ottenere che l’applicazione della tanto contestata direttiva Bolkestein dell’Unione Europea sia posticipata fino al 31 dicembre 2018. Si tratta solo di un primo passaggio ma a questo punto – dopo il voto favorevole della Commissione Affari Costituzionali del Senato – è ragionevole ritenere che la novità diventi effettiva con il sì definitivo al decreto mille-proroghe.

In questo modo le nuove norme sono sulla liberalizzazione del commercio in strada sono state congelate: in pratica, tutte le concessioni in essere vengono quindi prorogate fino al 31 dicembre 2018, comprese quelle per cui erano già state avviate le procedure di assegnazione.

Nel video le immagini del presidio organizzato dagli ambulanti e le ragioni della loro contrarietà alla direttiva Bolkestein. “Nessun diritto acquisito, nessun rispetto per gli avviamenti commerciali, aziende commerciali azzerate. E’ un esproprio di Stato ai piccoli e micro commercianti. Si profila una battaglia per il lavoro contro le multinazionali e la grande distribuzione che vogliono far uscire dal mercato ogni possibile forma di concorrenza“, ha dichiarato Vittorio Baglioni (Fivag Cisl Ambulanti).

Al fianco dei manifestanti si è visto in piazza, tra gli altri, anche l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno (oggi alla guida del movimento di destra Azione Nazionale) il quale ha spiegato così la ragione della sua adesione: “Sono impegnato al fianco dei commercianti ambulanti in lotta contro la Direttiva Bolkestein perché si tratta di decine dì migliaia di famiglie che rischiano il posto di lavoro. E tutto questo solo per ottemperare ad una cervellotica Direttiva che non garantisce la concorrenza, ma consegna il commercio ambulante ai grandi gruppi economici che possono gestire i bandi di assegnazione. Il Parlamento deve ascoltare la voce di chi sta in piazza a difendere il proprio posto di lavoro“.

(Video di Imagoeconomica)

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