Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Carige, tutti i dettagli su aumento di capitale e piano strategico

carige,

Aumento di capitale in vista per Banca Carige. Il consiglio di amministrazione dell’istituto genovese ha approvato ieri l’aggiornamento del piano strategico al 2020, percorso che vedrà la banca protagonista di un’iniezione di soldi freschi fino a 450 milioni di euro, eventualmente accompagnato da un’azione di Liability Management Exercise (Lme) come, ad esempio, la conversione di bond subordinati.

“Non ci sono ancora manifestazioni formali ma io sono molto fiducioso che gli azionisti possano seguire l’operazione” di rafforzamento patrimoniale, ha dichiarato Guido Bastianini (in foto), amministratore delegato dell’istituto. Inoltre, “nei prossimi giorni avvieremo contatti sia con gli investitori Tier 1 che Tier2” per l’eventuale operazione di Lme.

Previsto, inoltre, il deconsolidamento del portafoglio di Non performing loan “mediante una scissione a favore di un veicolo di gestione che preserverà in capo agli azionisti della banca i benefici derivanti dalla ottimizzazione del recupero dei crediti trasferiti”, sulle orme dell’operazione effettuata da Unicredit lo scorso dicembre. Contestualmente, ha specificato Carige , “sulla base delle ipotesi connesse all’evoluzione delle esposizioni creditizie, verrà quindi adeguato il livello di copertura delle altre categorie di credito deteriorato, anche considerando le indicazioni della Banca centrale europea”.

In tal senso Bastianini ha spiegato che il veicolo di gestione al quale sarà trasferito il portafoglio di crediti deteriorati avrà una struttura di capitale costituita per un terzo da patrimonio terzo e per la restante parte da finanziamenti. Lo strumento, il cui deconsolidamento sarà effettivo entro la fine dell’esercizio corrente, ha aggiunto, “sarà aperto anche a terzi”. “Nella nostra ipotesi”, ha proseguito il ceo, “si tratterà inizialmente di una scissione proporzionale, quindi il veicolo sarà trasferito agli stessi soci di Carige, ma la banca non avrà nessuna partecipazione”.

A fine dicembre, Carige aveva 7,3 miliardi di crediti deteriorati lordi, di cui 3,73 circa di sofferenze e 3,5 miliardi circa di inadempienze probabili, con un Cet1 phased all’11,3%. La Bce ha chiesto però all’istituto di portare l’attivo deteriorato a 5,5 miliardi entro la fine 2017, a 4,6 entro fine 2018 e a 3,7 entro fine 2019, con i coverage ratio, rispettivamente, a un minimo del 45%, 43% e 42% nei tre anni. Questa soluzione, ha puntualizzato Bastianini, permetterà a Carige di “raggiungere in modo anticipato i target della Bce” e, in particolare, di essere “già entro la fine del 2017 largamente al di sotto dell’obiettivo posto per il 2019”.

Il piano punta poi al miglioramento della struttura finanziaria del bilancio con benefici sul costo della raccolta e del rischio; al rafforzamento del presidio del rischio e della qualità dell’attivo mediante la costituzione di una nuova unità organizzativa dedicata alla gestione degli Npl non trasferiti al veicolo, ai fini del contenimento del deterioramento dei crediti in bonis e dell’incremento della cura del credito deteriorato.

Nelle intenzioni del management anche una rinnovata focalizzazione sul core business di banca commerciale, con Carige che proporrà un nuovo modello di servizio basato su una maggiore specializzazione dei ruoli commerciali e su una rinnovata offerta digitale per la quale sono previsti significativi investimenti. Tra le opzioni al vaglio, in questo senso, rientra “l’ipotesi di incorporazione di Banca Cesare Ponti per una maggiore focalizzazione sul segmento private”, sfruttando le sinergie con la rete commerciale di gruppo, ha puntualizzato Bastianini.

Il miglioramento dell’efficienza operativa, passerà invece per una razionalizzazione della rete territoriale con la chiusura di ulteriori 90 filiali e il raggiungimento di un network inferiore a 500 sportelli, in linea alla media di mercato in termini di intermediato e numero di addetti per filiale. Da quanto si legge nel piano, tale iniziativa, unitamente all’esternalizzazione già prevista di alcune attività di back office e alla semplificazione delle strutture organizzative centrali, consentirà la riduzione di ulteriori 155 risorse.

Nel complesso, i principali target al 2020 vedono ricavi a 756 milioni, corrispondenti a un tasso di crescita medio annuo (cagr) pari al 5,3%; costi operativi a 477 milioni (cagr -4%); un cost income al 59,8%; un’incidenza del credito deteriorato lordo sugli impieghi al 13,1%; un costo del rischio a 48 punti base; e un ritorno sul patrimonio netto (Roe) al 7,4%. Infine, l’obiettivo sul Cet1 è stato posto al 14,1%. Il titolo Banca Carige oggi a Piazza Affari ha chiuso a 0,277 euro, in calo del 3,05%.

(Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)

×

Iscriviti alla newsletter