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Che cosa ha visto Franco Bechis al Lingotto di Torino. Il video della firma di Libero

Al Lingotto di Torino – dove nel week end Matteo Renzi ha presentato ufficialmente la sua candidatura alle primarie del Partito Democratico in programma il prossimo 30 aprile – ha partecipato anche il vicedirettore di Libero Franco Bechis. Nei panni del video-reporter Bechis ha intervistato militanti ed esponenti politici rivolgendo a tutti la stessa domanda: “Qual è il titolo del discorso di chiusura pronunciato dall’ex presidente del Consiglio?“.

Ecco cosa ha scritto lo stesso Bechis a commento del video pubblicato sulla sua pagina youtube:

Pochi minuti dopo la chiusura del discorso di Matteo Renzi in sala stampa al Lingotto è calato il gelo. Il leader Pd ha fatto un discorso molto propagandistico rivolto alla pancia interna. E i giornalisti smarriti: “che titolo facciamo?”. Una difficoltà che per altro è accompagnata dalla sempre più estesa diffidenza in casa renziana verso giornali e giornalisti, accusati di travisare la verità e spesso di fare titoli a sensazione che non rispecchiano quelli che secondo loro sono i fatti. Allora Libero ha provato un esperimento: abbiamo chiesto ad alcuni leader Pd di provare a dare loro un titolo al discorso di Renzi. Ecco cosa è venuto fuori.
Iniziamo dal presidente del Pd, Matteo Orfini, che non ha esitazioni: “il titolo è “Nessuno può distruggere il Pd”. Questo era il senso del discorso di Renzi”. Granitico e battagliero, ma anche aderente a quel che ha detto.
Proviamo a coinvolgere Lorenzo Guerini, vicesegretario: “Ma no, non so fare titoli”. Poi prova: “Il Pd per l’Italia”, e non sembra che la fantasia sia la sua più grande qualità.
Proviamo con Gennaro Migliore, che è circondato da un gruppo di anziani militanti e il titolo vogliono farlo loro: “Ritorno al futuro”, assicurano. Poi Migliore scende in campo: “Mettere insieme, ricucire. E’ un progetto molto complesso quello che ci è stato messo di fronte: come ricostruire una sinistra che abbia un peso nel futuro di questo continente e non solo di questo paese”.Migliore viene da Sel e si vede: gli abbiamo chiesto un titolo, ha sfoderato un lungo tazebao.
Più asciutto Piero Fassino: “Un titolo a Renzi? Da qui parte un nuovo inizio”. E fa pure il sommario: “Un nuovo inizio per l’Italia. Abbiamo discusso per due giorni dell’Italia, dei suoi bisogni, delle sue esigenze, delle aspettative, delle speranze, delle ansie degli italiani e ci siamo sforzati anche di discutere proposte che siano in grado di incontrare i cittadini. Da qui un nuovo inizio per il Pd e un nuovo inizio per il Paese”.
Fabrizio Panecaldo, dirigente romano del partito: “Un titolo? In cammino. Il sogno continua”. Ma che titolo è? “Poetico. Io sono così, e morirò bambino”. Poco più in là risponde alla domanda un dirigente del partito in Toscana: “lo do io il titolo al discorso di Matteo: Noi non ci rassegniamo!”. A cosa? E chi sono i “noi”? “Ognuno di noi”. Voi chi, la corrente renziana del Pd? “Noi tutti, non solo la nostra corrente. Perché qui tutti avrebbero avuto asilo. Noi non ci rassegniamo”.
Infine Simona Malpezzi, la deputata lombarda esperta di scuola che prova così: “Non si torna indietro. Avanti tutta”. Intorno l’applaudono. Ma è uno slogan interno, come si fa a farlo su un giornale? Mi sa che resteranno scontenti come prima.

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