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I 4 anni di Papa Francesco. Il foto-racconto di Formiche.net

Sono passati quattro anni da quando Jorge Mario Bergoglio è stato eletto Papa, il 13 marzo 2013. Bergoglio è il primo pontefice americano ed è il primo gesuita. Venuto dall’Argentina, un luogo “quasi alla fine del mondo”, il Papa ha scelto di chiamarsi Francesco come il santo perché desideroso di una “Chiesa povera e per i poveri”.

In questi anni, il pontefice ha riavvicinato la Chiesa ai fedeli, ma non senza suscitare polemiche sia tra i fedeli stessi che tra le fila di vescovi e alti prelati. Primo viaggio l’8 luglio 2013, a Lampedusa, perno intorno al quale ruota il suo atlante apostolico, attento alle “periferie geografiche ed esistenziali”. Il testo della prima enciclica di Francesco, Lumen fidei, è per lo più ereditato da Benedetto XVI. Il Papa emerito, per Bergoglio, è “il nonno saggio”.

Misericordia è la parola chiave del suo pontificato. Gli ha dedicato un giubileo straordinario aperto per la prima volta non a Roma, ma in periferia, a Bangui. Per il Papa non devono esistere muri ma solo ponti. Nel 2014 ha pregato sul muro che divide Palestina e Israele. Nel 2016 ha celebrato la messa vicino a quello che separa Messico e Usa.

Il tempo è superiore allo spazio. Per Francesco, già da Evangelii gaudium, testo programmatico del pontificato, il compito è generare processi. Con Laudato si’ , pubblicato nel 2015, firma la prima enciclica ecologico-sociale.

L’uso delle risorse, la difesa dell’ambiente, la finanza che uccide. Ecumenismo nel cuore. Fatto di incontri. Così l’abbraccio con il patriarca di Mosca, coi valdesi, gli anglicani. Il viaggio a Lund per commemorare Lutero.

Un Papa diplomatico. Nella terza guerra mondiale a pezzetti ha favorito la ripresa dei rapporti tra Usa e Cuba, ha visitato la Corea e il Centrafrica.

Un “Papa pop”, lo definisce Rolling Stone in copertina nel marzo 2017. Nel 2014 un murales a Borgo Pio lo ha ritratto come un supereroe.

Nel 2015 irrompe il caso Vatileaks 2. Il pontefice deve affrontare una fuga di documenti riservati. Francesco dirà che è stato un “atto deplorevole che non aiuta” e lo considera un reato.

Due sinodi sulla famiglia e nel 2016 esce l’esortazione Amoris laetitia. Tanti consensi e tante contestazioni, fino ai dubbi di quattro cardinali.

Lavora alla riforma della Curia con la creazione di un consiglio di nove cardinali. Ma deve affrontare quelle che lui definisce “resistenze malevole”.

Francesco sprona i giovani “a non guardate dal balcone la vita”, a “sognare grandi cose”. “Non vogliamo smidollati ma giovani con speranza e fortezza”- ha affermato più volte.

Il pontefice non dimentica le donne e nel 2016 aprirà una commissione di studio sul diaconato femminile. Secondo Francesco: “La Madonna è più importante degli Apostoli. Non si può capire una Chiesa senza donne”.

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