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Perché sono favorevole al testamento biologico. Parla il ministro Lorenzin

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha dichiarato di essere favorevole a una legge sul testamento biologico. Il ministro ha, poi, commentato l’aula deserta dello scorso lunedì quando è iniziata la discussione per il disegno di legge. “In realtà questo è un dibattito molto seguito. Ci voleva più accortezza e spero che i gruppi ne facciano memoria”, ha affermato Lorenzin.

La proposta di legge sul biotestamento, che si propone di regolamentare la questione del fine vita, è approdata nell’aula della Camera lunedì 13 marzo, e ha visto come prima firmataria la deputata Pd Donata Lenzi.

L’immagine dell’aula semivuota di lunedì, a pochi giorni dalla morte di DjFabo, è rapidamente approdata sui social network, e ripresa da tg e siti di quotidiani.

Roberto Giachetti si è sentito in dovere di prendere la parola e precisare: “Mai come in questo caso, credo, si deve prendere in considerazione la qualità del confronto su un tale tema piuttosto che la quantità numerica degli interventi”. Per poi sottolineare che “il lunedì e in occasione delle discussioni generali” la presenza dei deputati in aula è spesso limitata.

In un’aula, si è conclusa, nell’arco di sole 4 ore per 20 interventi in totale, la discussione generale, al termine della quale il presidente di turno, Giachetti, ha reso noto che sono state depositate due questioni pregiudiziali (presentate da Area popolare e Lega Nord) e quattro richieste di sospensiva: due dalla Lega Nord, una da FdI e una da Democrazia solidale-Centro democratico.

A fare da contraltare alla rarefazione dell’aula, le dichiarazioni e prese di posizione hanno infatti affollato il dibattito politico sul ddl, che per l’argomento che tratta non può che essere profondamente divisivo di fronte a sensibilità così distanti tra loro, come quelle esistenti nel fronte laico e cattolico, ma non solo.

“No ai tentativi di svuotare la legge sul biotestamento e no alla tattica dei rinvii”, hanno invece dichiarato i rappresentanti dell’Associazione Coscioni, che mentre si discuteva in aula avevano organizzato un presidio davanti a Montecitorio.

(Testo Askanews)

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