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Twitter è stato attaccato da hacker pro-Erdogan?

In mattinata diversi account di Twitter hanno pubblicato uno stesso tweet scritto in turco contenente una svastica e un messaggio pro-Erdogan, il presidente turco che in questi giorni è protagonista della campagna elettorale per il referendum costituzionale con cui potrà ricevere maggiori poteri. Si crede sia stato il risultato di un attacco hacker, e tra gli account colpiti ci sono anche alcuni di alto profilo come quelli del Parlamento europeo, Amnesty International, Forbes, la società di treni italiana Italo, il ministero della Sanità britannico, Unicef Usa, la Banca per lo sviluppo africana e anche il famoso tennista tedesco Boris Becker, l’account in giapponese della star hollywoodiana Justin Bieber, quello della squadra di calcio tedesca Borussia Dortmund. BBC North America ha mandato un messaggio dicendo di aver perso temporaneamente il controllo del proprio account, altri siti se ne sono accorti in tempo e hanno immediatamente cancellato il tweet.

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Gli account colpiti sarebbero centinaia, scrive il Guardian. Per il momento non ci sono state rivendicazioni, anche se il contenuto del messaggio può far supporre che o è stato un’azione di hacker che sostengono il presidente turco, oppure si è trattato di qualcuno che ha sfruttato la situazione per farsi vedere. I riferimenti al nazismo, la svastica e le scritte degli hashtag, si possono ricollegare infatti alle accuse lanciate proprio da Recep Tayyp Erdogan contro i Paesi Bassi (e la Germania e l’Austria), che nei giorni scorsi si sono rifiutati di ospitare elementi del governo turco che avrebbero dovuto tenere comizi a favore del cambiamento costituzionale verso una presidenzialismo plenipotenziario proposto al prossimo referendum. “Ci vediamo il 16 aprile” è un ovvio riferimento alla data della consultazione popolare.

Il tweet contiene anche un video. Si tratta di un famoso – amato dai fan del presidente – intervento tenuto da Erdogan nel 2009, durante il quale il turco attaccò l’omologo israeliano (“Quando si tratta di uccidere tu sai come si fa” disse rivolgendosi a Shimon Peres) al forum di Davos. Gli analisti ritennero che quello fu uno dei momenti che hanno segnato nell’azione politica di Erdogan e dell’Akp una virata verso il conservatorismo integralista islamico: il tema dello scontro verbale era la situazione di Gaza, dove la Turchia dà sostegno ad Hamas, braccio armato della Fratellanza musulmana che ha collegamenti vari con il partito di governo ad Ankara.

TechCrunch e vari siti specialistici scrivono che tutti gli account compromessi sono stati attaccati tramite Twitter Counter, servizio che offre analisi dettagliate sugli account ed è utilizzato da aziende, istituzioni e chiunque voglia ottimizzare le proprie attività all’interno del social network. Particolarità: Twitter Counter è stato creato da una start-up di Amsterdam nel 2008, e la questione si ricollega alle tensioni tra Paesi Bassi e Turchia. Twitter Counter comunque era già stato attaccato nel 2016, senza collegamenti e simbolismi politici sullo sfondo.

(Foto: Twitter, come appariva l’account di Forbes appena dopo l’attacco)

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