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Perché non mettere le videocamere sulle divise dei poliziotti?

Il governo probabilmente porrà la fiducia sul decreto legge sulla sicurezza urbana e dunque il testo non sarà modificabile. Il tema, però, resta al centro del dibattito politico perché è sempre al centro dell’attenzione dei cittadini: perciò se ne discuterà ancora parecchio anche perché il sindacato di polizia Sap propone diversi correttivi condivisi da tutto il centrodestra, presente in massa alla conferenza stampa di Gianni Tonelli, segretario generale del Sap, e che potrebbero presto essere contenuti in un disegno di legge anche se, vista la scadenza della legislatura, difficilmente sarà discusso da questo Parlamento.

LE VIDEOCAMERE SULLE DIVISE

La proposta è vecchia di quattro anni, risolverebbe molti problemi sotto il controllo del Garante per la privacy, eppure non “sfonda”. “Bisogna utilizzare videocamere sulle divise di chi è impegnato nell’ordine pubblico, nelle volanti e nelle camere di sicurezza – ha detto Tonelli – per controllare ogni respiro dei poliziotti e per verificare le responsabilità, a tutela degli operatori e a garanzia dei cittadini”. Se i poliziotti non hanno paura “di finire sotto i raggi x”, secondo Tonelli c’è “il partito dell’antipolizia che storce il naso sulle videocamere perché il sistema non perdona nessuno”, neanche “chi fiancheggia i professionisti della violenza”. Un embrione di questo nuovo mezzo è stato sperimentato su iniziativa del sindacato a Torino, Milano, Roma e Napoli con “spy pen” da sistemare nel taschino della divisa. Tonelli ha ricordato che negli Stati Uniti le videocamere sono state introdotte nel 2014 e che hanno ridotto dell’89 per cento le contestazioni sui fatti.

NUOVE TIPOLOGIE DI ARRESTO E PM IN PIAZZA

I danni causati durante certe manifestazioni sono evidenti, ma non sempre si può contestare il reato di devastazione e saccheggio. Per questo, secondo il Sap, bisognerebbe introdurre un nuovo reato (il 419 bis del codice penale) nel caso di danneggiamento di rilevante entità (tipo auto distrutte) nel corso di una manifestazione pubblica. Ciò dovrebbe essere connesso con la possibilità dell’arresto differito in ordine pubblico, mentre ora è consentito nel caso di violenza negli stadi. Il Sap giudica positivamente il Daspo introdotto dal decreto legge, che consente ai sindaci di allontanare dalla città chi impedisce l’uso di infrastrutture di trasporto o semplicemente il parcheggiatore abusivo, e vorrebbe che fosse esteso ai casi in cui ci siano esigenze di ordine pubblico.

Se poi un magistrato vedesse di persona lo svolgersi di una manifestazione e la gestione della piazza, imposterebbe un’eventuale inchiesta con maggiore cognizione di causa. Ecco perché il Sap propone anche che il questore segnali al procuratore della Repubblica una manifestazione a rischio perché valuti l’invio di un pm:”Vedere biglie o molotov che volano fa bene a chi di solito lavora dietro a una scrivania”, ha detto Tonelli. Infine, il problema delle garanzie funzionali: l’iscrizione di un poliziotto nel registro degli indagati ha conseguenze sul piano economico e disciplinare, per cui sarebbe meglio che il fascicolo venisse preliminarmente vagliato dal procuratore generale presso la Corte d’appello.

POCHI UOMINI E POCHI SOLDI

La realtà è che complessivamente mancano 45 mila unità alle forze dell’ordine, di cui 18 mila alla Polizia come ha confermato recentemente il prefetto Franco Gabrielli. La situazione migliorerà di poco grazie allo sblocco del turn over deciso lo scorso anno, ma oggi l’età media dei poliziotti è tra i 48 e i 52 anni. Occorrerebbero investimenti molto superiori a quelli disponibili. All’incontro con Tonelli (vedere foto) c’era tutto il centrodestra: Forza Italia con Elio Vito e Renato Brunetta, la Lega con Massimiliano Fedriga, Erika Stefani e Nicola Molteni, Fratelli d’Italia con Ignazio La Russa e Fabio Rampelli, Carlo Giovanardi di Gal. Tutti d’accordo sulle videocamere e contro il codice alfanumerico sulle divise sia perché potrebbe comportare ritorsioni sia perché si “individua” solo una parte delle forze in campo. Vito ha ricordato che manca il rinnovo del contratto nonostante l’intervento della Corte Costituzionale di due anni fa e che, anche se il governo aveva promesso di rendere strutturali gli 80 euro, “dal 1° gennaio di quest’anno non sono stati ancora versati”. Il parlamentare ha inoltre annunciato un’iniziativa significativa, conseguenza degli incidenti avvenuti a Napoli quando si voleva impedire il comizio del leader leghista Matteo Salvini. Come si ricorderà, l’opposizione in Consiglio comunale aveva proposto di votare un ordine del giorno di solidarietà ai poliziotti rimasti feriti, ma il sindaco Luigi De Magistris e la maggioranza lo bocciarono. “Quest’ordine del giorno – ha detto Vito – sarà presentato in tutti i consigli comunali d’Italia”. Nel complesso, un’unità politica di intenti che dovrebbe tradursi in iniziative parlamentari sui temi della sicurezza e che ha fatto dire a Brunetta con un sorriso: “Una bella pagina di centrodestra unito…”. L’auspicio per minori divisioni preelettorali non era casuale.

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