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Chi tampona e chi spinge Flixbus

flixbus GIUSEPPE FRANCESCO VINELLA PRESIDENTE ANAV

Le corse di Pasqua potrebbero essere le ultime per Flixbus e per i 3,5 milioni di “fuori sede” che hanno usato gli economici bus arancioni e verdi per tornare a casa. Le lancette dell’orologio corrono e mancano solo 60 giorni prima dell’entrata in vigore di una norma che potrebbe mettere al bando la compagnia tedesca dal territorio nazionale. Per questa ragione la rivista Strade ha lanciato una petizione su Change.org che chiede al governo di cancellare l’emendamento “anti Flixbus” contenuto nel Milleproroghe. Ecco tutti i dettagli della contesa in corso e come è nata.

FLIXBUS: RIVOLUZIONE NEL TRASPORTO SU GOMMA, RISCHIA IL FOGLIO DI VIA

Il 23 febbraio scorso il Parlamento ha approvato il decreto “Milleproroghe”, un atto “eccezionale”, utilizzato in realtà ogni anno dal 2004, per posticipare scadenze fissate entro la fine dell’anno. Quest’anno all’interno del Milleproroghe è stata inserita una norma, cosiddetta “anti Flixbus”, che prevede che il trasporto su gomma interregionale sia autorizzato solo per imprese o raggruppamenti di imprese guidati da operatori il cui core business sia il trasporto passeggeri e che lo svolga materialmente. “Questa norma ha come scopo quello di impedire il modello di business di Flixbus” – dice a Formiche.net Piercamillo Falasca, direttore editoriale di Strade – “Perché Flixbus non ha i veicoli ma si associa ad altre realtà italiane, spesso anche piccole,  alle quali offre una serie di servizi online, dai pagamenti alla pubblicità, dei quali difficilmente le società più piccole potrebbero usufruire. Ecco, tra 60 giorni questo modello di business sarà illegale, a differenza del resto d’Europa”.

NORMA ANTI FLIXBUS, UNA VICENDA TUTTA PUGLIESE?

A proporre di inserire il contestato emendamento sono stati quattro senatori dei “Conservatori e Riformisti” (ora Direzione Italia) dell’ex presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto: Lucio Tarquinio, Francesco Bruni, Luigi Perrone e Luigi D’Ambrosio Lettieri. Flixbus, se da un lato ha consorziato piccole aziende, dall’altro ha sfidato con una politica di prezzi molto concorrenziale altre società, medio-grandi, che operano nel settore. “Governo e Parlamento hanno manifestato la giusta sensibilità rispetto a un tema così importante, con garanzia di una più ampia qualità, efficacia e sicurezza del trasporto con autobus mediante mandatari certi e visibili”. Con queste parole Giuseppe Francesco Vinella (nella foto), presidente dell’ANAV (Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori), ha commentato l’introduzione dell’emendamento nel Milleproroghe.

Vinella, oltre a ricoprire il suo incarico in ANAV, è anche amministratore delegato della Sita Sud, un’azienda di trasporto su gomma operante in Puglia, Campania e Basilicata con sede legale a Putignano (provincia di Bari). La Sita Sud è una società del Gruppo Vinella il cui presidente è Luciano Vinella, padre di Giuseppe. Il Gruppo possiede anche la Marozzi, società di trasporto passeggeri su medio-lungo raggio della quale Giuseppe Vinella è consigliere delegato, e partecipa con il 33,3% alla società Roma TPL, azienda di trasporto pubblico romano.

FLIXBUS PUÒ ESSERE “SALVATA” NEL DDL CONCORRENZA

Il governo si è impegnato a rimuovere la norma contestata. Nell’ambito del dibattito parlamentare sono stati approvati tre ordini del giorno i cui primi firmatari sono: Andrea Mazziotti (Ci), relatore e presidente della commissione Affari Costituzionali, Sergio Boccadutri (Pd) e Daniele Capezzone anche lui un “fittiano” di Direzione Italia.  “Il Governo si è impegnato a cancellare la norma” – prosegue Falasca – “accettando gli ordini del giorno. È un impegno che ha una sua forma istituzionale, è negli atti parlamentari. Il momento giusto potrebbe essere l’approvazione del DDL concorrenza. Pare che l’Esecutivo voglia mettere la fiducia su un maxi emendamento per approvarlo. Viceversa dovrà trovare un’altra strada”. Sergio Boccadutri (PD) è molto duro quando chiede al governo di prendere provvedimenti. “Se il governo non risolve il problema dimostra un’incapacità di gestire l’innovazione” – dice il deputato PD – “L’Esecutivo deve prendersi la responsabilità di risolvere la questione in fretta, se non lo fa solleveremo il tema a livello europeo”.

SU CHANGE ORG LANCIATA UNA PETIZONE PER SALVARE FLIXBUS

Intanto è stata attivata una petizione online, presentata nella giornata di ieri nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, che chiede al governo di rispettare l’impegno  preso. Tra gli opinion maker che stanno supportando la petizione ci sono il giornalista di Radio 24 Oscar Giannino, Pierluigi Battista, editorialista del Corriere della Sera, Alberto Mingardi dell’Istituto Bruno Leoni e Riccardo Magi dei Radicali Italiani. Alla conferenza ha partecipato anche Clara Fraticelli, imprenditrice partner di Flixbus con la sua SIT, che ha sottolineato come l’ingresso di Flixbus sia stata un’opportunità per piccole aziende. “Questa vicenda coinvolge le tantissime piccole e medie imprese di trasporto che aderendo alla rete Flixbus hanno potuto cogliere l’opportunità, che altrimenti non avrebbero avuto, di entrare da protagoniste in un mercato dinamico e competitivo” – dice Clara Fraticelli – “Speriamo che il Governo voglia passare dalle parole ai fatti, cancellando una norma illogica e profondamente sbagliata”. La petizione ha già raggiunto circa 200 firme e se non si dovesse trovare una soluzione tra 30 giorni è previsto un nuovo incontro nel quale saranno coinvolte le associazioni di passeggeri.

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