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Lo sapete che Beppe Grillo vuole vaccinare il New York Times?

Il New York Times ha rivolto la sua attenzione al delicatissimo tema dei vaccini, affrontato in declinazione negazionista, e in un editoriale ha attaccato il Movimento 5 Stelle. “Una delle tragedie di questi tempi di post-verità, è che le bugie, le teorie del complotto, le illusioni diffuse attraverso social media e politici populisti, possono essere pure pericolose”, scrive il quotidiano americano: l’opposizione ai vaccini è un esempio. “In Italia – continua il giornale newyorkese –, il populista Five Star Movement (M5S) guidato dal comico Beppe Grillo ha fatto una campagna attiva su una piattaforma anti-vaccinazione, ripetendo i falsi legami tra vaccinazioni e autismo”.

I grillini replicano: un post firmato da Grillo sul Blog riporta l’attacco del Nyt – omettendo nel rigoroso virgolettato il termine “comico” con cui viene definito il capo partito e “populista”, con cui viene definito il partito, ma forse è stata una svista – definendolo una “balla” e chiude: “Bisogna rendere subito obbligatorio un vaccino contro le cazzate dei giornalisti”. Roberto Fico, parlamentare M5S e presidente della Commissione di Vigilanza Rai, dai microfoni del Tg1 ha invitato il New York Times a una “rettifica” perché le affermazioni riportate sono prive di fondamento.

Difficile pensare che dal Building al 620 sull’Ottava arrivi una modifica a quanto affermato, anche perché il pezzo è di quelli firmati dall’Editorial Board, ossia rappresenta una linea che il consiglio editoriale del giornale ha preso sulla questione. Si sciorinano anche dati: per esempio un vecchio tweet sull’asse vaccini/autismo del presidente americano Donald Trump (ai tempi era solo un imprenditore) che un paio di settimane fa è tornato fuori dopo che in un incontro con alcune insegnanti il Prez aveva chiesto informazioni a proposito dei ragazzi autistici nelle scuole; in quell’occasione Trump non si era sbilanciato, ma oltre a quel tweet con cui incolpava i vaccini nel 2014, nel 2015 disse che l’autismo stava diventando un’epidemia, e pochi giorni prima dell’Inauguration Day (il 10 gennaio per l’esattezza) incontrò alla Trump Tower Robert F. Kennedy proponendogli l’istituzione di un’agenzia per seguire il tema delle vaccinazioni, di cui al momento non si sa più nulla (nota: Kennedy è un sostenitore della bufala più grossa dietro alle teorie sgangherate con cui si contrastano le vaccinazioni, che è proprio quella delle connessioni con l’autismo, una vecchia storia tornata fuori in questi anni e frutto di una mistificazioni e di una truffa: per chi vuole Emanuele Menietti del Post se n’è occupato a fondo qui).

In molti, Trump compreso, hanno seguito la storia dei vaccini pure come filone di una sghemba guerra all’establishment: in sintesi, non vaccinandosi si combattono le multinazionali. Il Nyt dà altri dati – su questi ruota il pezzo che Fico vorrebbe rettificato, più che sulle accuse al M5S, che è comunque citato come parte in causa. Ricorda il quotidiano americano, per esempio, che il ministro della Salute italiano ha fatto sapere recentemente che al 26 aprile (ossia, nei primi quattro mesi dell’anno 2017) sono stati registrati 1.739 casi di morbillo, contro gli 840 di tutto il 2016 e i 250 del 2015: “Di questi, l’88 per cento non era vaccinato”. “È un allarme penetrante”, soprattutto se si considera che gli studi dimostrano che il 97 per cento di coloro che si sottopongono al vaccino (contro morbillo, orecchioni e rosolia) è pienamente protetto. Ma questo non basta: in un mondo in cui tutto è diventato opinabile, ognuno sceglie la propria scienza e la propria realtà nella stessa forma dei fatti alternativi – la geniale definizione coniata involontariamente dalla stratega trumpiana ora in sordina Kellyanne Conway – e la percentuale dei vaccinati italiani scende dall’88 per cento nel 2013 al’86 nel 2014 e 85,3 per cento nel 2015, dieci punti sotto la quota per l’immunità di gregge suggerita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Attaccando “i segugi”, Grillo si stacca dai dati e scrive: “A sostegno di questa balla non c’è nulla, neppure un link, un riferimento, una dichiarazione. Nulla. Non c’è perché è una balla. Non esiste nessuna campagna del MoVimento 5 Stelle contro i vaccini, né una piattaforma Anti vaccini, né sono mai stati ripetuti falsi legami tra vaccinazioni e autismo”. A dire la verità materiale ci sarebbe: per esempio il voto contro all’obbligatorietà vaccinale introdotta in Emilia Romagna, che non sembra proprio la posizione dei più ferventi convinti vaccinisti, di coloro che, come scrive il New York Times, ritengono i vaccini “la più grande conquista della scienza medica” insomma. C’è anche una presa di posizione sul sito M5S Europa (quello del gruppo al Parlamento Europeo), in cui si fa il punto sulla posizione del partito e si scrive: “Una vaccinazione di massa obbligatoria è un regalo alle multinazionali farmaceutiche ed è quanto di più lontano ci possa essere da un approccio appropriato”. Ancora: direttamente Grillo qualche anno fu, in uno dei suoi spettacoli, da comico (direbbe il Nyt), attaccava le vaccinazioni obbligatorie.

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