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Confindustria, cosa succede in Ance Roma per il rinnovo dei vertici

Elezioni alle battute iniziali per i vertici dei costruttori romani.

Ance Roma si appresta infatti a eleggere un nuovo presidente al posto di Edoardo Bianchi (nella foto). Il voto si terrà il 13 giugno, ma nomi, indiscrezioni e scenari già si scorgono tra gli imprenditori del settore.

L’edilizia, nella capitale, ha sempre avuto un ruolo trainante per l’economia, dunque il rinnovo del vertice dell’associazione che riunisce e rappresenta gli imprenditori edili di Roma riveste una particolare importanza.

Per varie ragioni, e in primis per la crisi che caratterizza il comparto, l’associazione Ance non avrebbe da tempo il ruolo che aveva in passato.

I numeri che circolano fra gli addetti ai lavori parlano chiaro: al momento le imprese associate in regola con i pagamenti con Ance Roma sono circa 70. Il calo rispetto agli anni passati è indubbio: alla fine della presidente di Marcello Santoboni, nel 1988, le aziende iscritte erano 778 e nel 1994, quando terminò la presidenza di Erasmo Cinque, erano 440.

Inoltre c’è chi fa notare fra le imprese del ramo come finora il profilo basso che ha voluto tenere l’associazione negli ultimi anni non abbia prodotto i risultati in termini di incisività nelle dinamiche istituzionali e politiche per il settore.

In vista del rinnovo della presidenza, si profilano due candidati, espressione entrambi di note aziende romane. Il primo è Nicolò Rebecchini. Il secondo è Enrico Antonelli, che contende a Rebecchini la presidenza e punta a una discontinuità rispetto all’attuale gestione di Ance Roma.

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