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Come l’aerospazio italiano punta verso l’Asia. Parla Pasquali (Leonardo-Finmeccanica)

Luigi Pasquali

“Un investimento di medio-lungo termine, che ha avuto l’obiettivo di far conoscere di più e meglio il brand Italia”. Così Luigi Pasquali, direttore del settore spazio di Leonardo-Finmeccanica e amministratore delegato di Telespazio, ha spiegato la recente missione in Indonesia del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, a meno di due anni dalla storica visita del presidente Sergio Mattarella, la prima di un capo di Stato italiano. Focus speciale su space economy, ambito in forte espansione in Asia, con grandi opportunità per le eccellenze italiane. E così, all’High Level Dialogue on Asean-Italy Economic Relations, tra gli appuntamenti del viaggio di Calenda, non ha mancato di partecipare il gigante dell’industria aerospaziale nazionale Leonardo-Finmeccanica. Di questo e delle opportunità nella regione abbiamo parlato con Pasquali, che in Indonesia ha accompagnato il vertice del Mise.

Ingegner Pasquali, di cosa si è parlato all’High Level Dialogue con i Paese Asean?

Nel cinquantesimo anniversario della nascita dell’Associazione delle Nazioni del sud-est asiatico, creata nel 1967, il simposio di Giacarta ha fatto il punto sulle relazioni economiche tra l’Italia e i Paesi Asean. Leonardo, tra i principali attori mondiali nel settore dell’aerospazio e difesa, ha ricordato la pluriennale presenza nella regione con i suoi prodotti – utilizzati da numerose Forze armate e clienti istituzionali e commerciali – e gli accordi di partnership commerciale firmati in Indonesia, Singapore, Malaysia, Thailandia, Vietnam e Filippine. Una presenza che, mi auguro, sarà rafforzata nei prossimi anni anche nel comparto spaziale.

Qual’è il ruolo di Leonardo nella missione in Indonesia e nella cooperazione bilaterale tra Roma e Giacarta?

Leonardo è tra i maggiori esportatori nazionali verso quest’area del mondo, con le proprie tecnologie aeronautiche, elicotteristiche, dell’elettronica, della difesa e della sicurezza. In ambito spaziale, Leonardo, attraverso le joint venture Telespazio ed e-Geos, sta commercializzando la tecnologia satellitare italiana del programma Cosmo-SkyMed, il sistema duale di osservazione della Terra dell’Agenzia spaziale italiana, del ministero della Difesa e del Miur. Tuttavia la competizione nel sud est asiatico è molto forte, perciò dobbiamo continuare a espandere la nostra presenza attraverso accordi economici e industriali sempre più stretti tra Italia e Paesi Asean. Consideriamo quindi la missione appena conclusa un investimento di medio-lungo termine, che ha avuto l’obiettivo di far conoscere di più e meglio il “brand Italia” di cui Leonardo è un’eccellente rappresentante.

Quanto è attraente il mercato asiatico per l’industria italiana?

Moltissimo. Basti pensare che le spese per la difesa e la sicurezza aumentano a un ritmo più che doppio rispetto alla media globale, con grande attenzione ai sistemi navali e di pattugliamento. Ma guardiamo anche all’impressionante crescita dell’aviazione commerciale, degli elicotteri per scopi di pubblica utilità e della cyber-security. Anche la domanda di tecnologie e servizi spaziali sta crescendo nell’area. I Paesi Asean richiedono sempre più servizi satellitari, in particolare nel settore della connettività – quindi soluzioni per le comunicazioni mobili, multimediali, ecc. – e della geoinformazione. In quest’ultimo campo sono sempre più richieste applicazioni nel settore minerario, nell’oil&gas, nell’agricoltura, nella prevenzione delle catastrofi naturali e nella protezione di infrastrutture e asset strategici. La crescita di questi mercati non riguarda solo l’area Asean, ma anche Paesi come Cina e Giappone. La Cina, ad esempio, è molto sensibile al tema del controllo della stabilità delle infrastrutture, possiede una stazione Cosmo-SkyMed e usa regolarmente i servizi di interferometria di e-Geos. Non vanno dimenticate, inoltre, le problematiche legate al climate change, per le quali le tecnologie spaziali possono fornire un valido contributo.

Nello specifico del comparto spazio, quanto conta la cooperazione internazionale?

La cooperazione internazionale è da sempre una delle principali leve di sviluppo nel settore spaziale. Il rafforzamento delle relazioni con l’Asean rappresenta una grande opportunità di mercato per la filiera industriale nazionale, ma anche di scambio scientifico e tecnologico, con significative ricadute economiche in diversi settori di attività. Molti di questi Paesi si affacciano oggi sul mercato spaziale con obiettivi importanti di sviluppo tecnologico e industriale. L’Italia è un loro partner naturale, la cooperazione si sta sviluppando e tutte le iniziative istituzionali che contribuiranno a creare sinergie e migliori condizioni di scambio non possono che accelerare questo trend positivo.

E con l’Indonesia in particolare?

In ambito spaziale, la cooperazione con l’Indonesia di Leonardo, attraverso Telespazio ed e-Geos (la società che abbiamo con l’Agenzia spaziale italiana), è molto importante. Infatti presso il ministero indonesiano per la Pesca è presente una stazione del sistema satellitare Cosmo-SkyMed per la ricezione di dati radar in near real time. Si tratta di un’infrastruttura acquistata per il controllo della pesca, ma che può essere utilizzata a beneficio dell’intera comunità locale per esigenze di monitoraggio dell’ambiente marino e del territorio (ad esempio, per la sorveglianza dei confini e la gestione degli incendi). L’Asean è particolarmente ricettiva in questo momento per quel che riguarda le soluzioni di geoinformazione: e-Geos è presente in Thailandia con un’ulteriore stazione di terra Cosmo-SkyMed e con piattaforme per il controllo del mare e delle inondazioni, ma ha anche forti relazioni in Vietnam. Naturalmente puntiamo a cogliere ulteriori opportunità per gli altri ambiti di eccellenza tecnologica che abbiamo nel settore spaziale.

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