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Matteo Renzi, la massoneria e i poteri forti. Le punture di spillo di Cazzola

MATTEO RENZI, germanellum

A me non piace la dietrologia, né immaginare complotti. Ho smesso di leggere un libro sulla Massoneria internazionale quando mi sono accorto che l’autore attribuiva ogni evento politico ed economico alle decisioni di una Commissione composta pariteticamente da rappresentanti delle tendenza di destra e di sinistra delle SuperLogge a dimensione mondiale. Non posso però evitare di interrogarmi sul caso di Matteo Renzi. Poteri forti lo hanno sostenuto apertamente nella sua prise du pouvoir, trasformandolo da sindaco di una media città in protagonista della vita politica del Paese. Altri poteri forti tentano di distruggere la sua immagine politica. Che siano sempre gli stessi? E perché?

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Callista Gingrich, moglie dell’ex speaker repubblicano della Camera dei Rappresentanti, sarà il prossimo ambasciatore presso la Santa Sede. Quando ho letto la notizia ho avuto un black out per i miei studi classici. Non mi è venuto da pensare che quel nome in greco antico significava ‘’bellissima’’ (infatti la signora è di bell’aspetto). Mi è venuto subito da pensare che si trattasse di una professione.

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Il marito Newt Gingrich è un tipo dalle idee chiare. Di noi ebbe a dire: ‘’La vostra Europa si è data un modello sociale che fa trionfare la burocrazia. Lo dico con dolore. Quello che avete è un sistema sclerotizzato’’.

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Il 20 maggio è la ricorrenza dello Statuto dei lavoratori (legge n.300/1970). In quella data, tanto emblematica e significativa per un giuslavorista, nel 1999 veniva assassinato dalle nuove BR, Massimo D’Antona, a due passi dalla sua abitazione, lungo il marciapiede che percorreva tutte le mattine per recarsi al lavoro. Io lo conoscevo bene. Ne apprezzavo la correttezza, l’eleganza, la serietà e le grandi capacità professionali che ne facevano uno dei migliori giuristi della sua generazione. Anni prima quando ero il referente della segreteria della Cgil con la Consulta giuridica avevo con Massimo rapporti e scambi frequenti. Nella passata legislatura sono stato collega alla Camera della moglie Olga. Volle commemorare il marito in occasione della manifestazione organizzata dopo la sua morte. Ricordo che si rivolse direttamente ai terroristi chiedendo loro in quale caverna fossero vissuti tanto tempo, prima di uscirne per uccidere un marito ed un padre. Insieme a Marco Biagi e ad altri giuristi D’Antona aveva partecipati ai lavori della Commissione Giugni incaricata dal primo governo Prodi di proporre una riforma della contrattazione collettiva. Ci sono voluti anni perché quelle idee innovative, contenute nella relazione conclusiva, facessero un timido capolino nel sistema delle relazioni industriali.

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