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Banca Carige, ecco cosa succederà fra Malacalza e Volpi

VITTORIO MALACALZA

Mentre proseguono le manovre del nuovo amministratore delegato, Paolo Fiorentino, per riportare il bilancio in carreggiata, i titoli Carige continuano a muoversi sulle montagne russe.

I MOVIMENTI DELLE AZIONI

La seduta di Borsa di venerdì 14 luglio si è chiusa con un ribasso del 2,59% a 0,2484 euro, dopo che l’11 dello stesso mese erano stati raggiunti i massimi a 30 giorni a 0,2587 euro. Alla fine di giugno invece, a riconferma delle montagne russe delle azioni, erano stati toccati i minimi storici a 0,1787 euro. All’inizio di gennaio del 2017, invece, le azioni dell’istituto di credito ligure guidato da Fiorentino, che ha da poco sostituito Guido Bastianini (entrato in rotta di collisione con il primo azionista e vicepresidente Vittorio Malacalza, nella foto), avevano raggiunto i massimi annui a quota 0,4230 euro.

IL SOSPETTO

La fiammata dei primi dieci giorni di luglio ha alimentato un sospetto, riferito l’11 luglio dal quotidiano “La Repubblica”: che dietro al balzo delle azioni ci sia l’ombra lunga di Gabriele Volpi, azionista di Carige con circa il 6% del capitale oltre che proprietario della squadra di pallanuota Pro-Recco. Volpi, nei suoi affari, sembra si stia facendo aiutare dall’ex numero uno della Banca Popolare di Lodi, Gianpiero Fiorani. Sarà vero che Volpi sta cercando di scalare la banca insidiando così il primato nell’azionariato della famiglia Malacalza (che ha in portafoglio il 17,6%)? A breve si capirà. Certamente tra i due soci negli ultimi tempi le frizioni sono state numerose e sono culminate con l’uscita dell’ad Bastianini, voluta da Vittorio Malacalza e osteggiata da Volpi, i cui rappresentanti in consiglio di amministrazione, tra cui l’ex numero uno del Sole 24 ore e di Risanamento, Claudio Calabi, hanno prima votato contro alla sfiducia all’ad e poi si sono dimessi. Una tregua, però, sembra sia stata raggiunta con la recente cooptazione nel consiglio di amministrazione di Carige di Luisa Marina Pasotti, scelta da Volpi.

LE ULTIME MOSSE

Nel frattempo, l’ad Fiorentino continua nelle fasi di implementazioni del piano per la messa in sicurezza dell’istituto di credito, basato su un aumento di capitale da 500 milioni più cessioni per 200 milioni (comprese quelle immobiliari). Il piano procede in parallelo con il deconsolidamento di portafogli di sofferenze. In quest’ottica, il cda dell’11 luglio ha dato avvio al processo finalizzato alla dismissione di un secondo portafoglio di crediti deteriorati dal valore lordo complessivo di 1,2 miliardi, da effettuarsi entro l’anno in corso e la cui composizione sarà individuata entro il corrente mese di luglio. Inoltre, il board ha approvato la fusione per incorporazione della controllata Cesare Ponti, attiva nel private banking, entro fine 2017.

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