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Gli assadisti dell’Illinois (ma quanto piace Assad ai fanatici di destra?)

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I fatti di Charlottesville hanno presentato al mondo quella che si voleva far chiamare con tono up-to-date “alt-right”, la destra alternativa, con la faccia tosta di essere nazionalista e suprematista, ma senza passare dal razzismo. E invece in Virginia la maschera s’è sbracata, e per le strade era tutta una sequela dei simboli arcinoti dei tristi quanto pericolosi fanatici neonazisti. Svastiche, rune, torce e via dicendo, fino — come per primo ha fatto notare il Washington Post — alle magliette che inneggiano a Bashar el Assad.

Il presidente siriano è un mito stravagante per tutta una serie di gruppi di destra estrema in giro per il mondo (per esempio, chiedere a Casa Pound), tanto quanto per i sovranisti e parecchi cospirazionisti di varia natura. Dietro gioca il solito complotto giudaico-massonico, con Assad che ama dire che tutta la guerra civile siriana è colpa degli israeliani che hanno destabilizzato il paese per interesse e in accordo con i grandi establishment economici internazionali.

C’è un anti-semitismo interessato, ché piace al più grosso sponsor del regime siriano, l’Iran. C’è un anti-occidentalismo apprezzato da Mosca, dove il presidente Vladimir Putin è un altro di quei simboli di chi critica l’Occidente “per come è diventato”, e vede nella Russia l’icona di un sistema identitario e nazionalista da copiare (per risorgere).

I fatti di Charlottesville ci ricordano che i razzisti ancora esistono, anche se hanno l’uniforme stereotipato dell’americano nel tempo libero (polo bianca dentro pantalone khaki come quelli di Vanguard America) e cercano di confondersi per mantenere un aspetto potabile. Alcuni vanno in giro travestiti da Guardia Nazionale, armati e in abbigliamento tattico, e pretendono in quel modo di dare un segno al presidio di sicurezza anti-multiculturale che vogliono rappresentare.

Sono tutti punti di una rete internazionale che via via sta prendendo più spazio, cerca di ripulirsi l’immagine impresentabile che la storia gli ha affibbiato con un’intensa attività sui social network, e godono quando si abbassa la guardia su quel che sono e fanno (i neo nazisti americani hanno considerato come una vittoria, nel segno della legittimazione, il messaggio tiepido con cui Donald Trump ha commentato inizialmente i fatti di Charlottesville).

 

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