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La Cina si pappa pure Permasteelisa

Permasteelisa, società italiana attiva nella progettazione e costruzioni di componenti per facciate di grattacieli, è stata ceduta dalla conglomerata giapponese Lixil alla cinese Grandland. In base all’accordo, il corrispettivo di base per la vendita è di 467 milioni di euro, mentre l’enterprise value è stato determinato intorno ai 600 milioni.

Permasteelisa sarà gestita come entità separata e il nuovo socio ne garantirà l’indipendenza. La società manterrà la storica sede centrale di Vittorio Veneto. La ricerca di una soluzione che valorizzasse al meglio la società è durata più di un anno, rivelatosi un processo particolarmente complicato, sia per la difficoltà di gestire la triangolazione di tre Paesi (Italia, Giappone e Cina) sia per la lunga fase di turnaround (circa due anni) attraversata da Permasteelisa.

L’altro elemento che ha reso lunga e complessa la trattativa è stata la difficoltà di negoziare con la Cina, date le restrizioni poste da Pechino agli investimenti cinesi in società estere. Barclays ha agito come advisor finanziario per il venditore, la giapponese Lixil; Chiomenti è stato l’advisor legale di Grandland, mentre Clifford Chance lo è stato per il venditore. Erano diversi i soggetti interessati tra società industriali e finanziarie, ma il merger con Grandland è risultato essere quello più favorevole e in linea con i piani strategici della società.

Nota per i suoi edifici, come lo Shard a Londra, il nuovo quartier generale di Apple a Cupertino, la Sydney Opera House e il Centro Internazionale del Commercio di Hong Kong, Permasteelisa opera in tutto il mondo; il gruppo fattura ogni anno circa 1,4 miliardi di euro. «Dalla combinazione tra la leadership di mercato che Permasteelisa detiene in Europa, Medio Oriente, Africa, Nord e Sud America e in alcune aree dell’Asia, e la capacità di integrazione industriale nonché la forza sul mercato cinese di Grandland nascerà un vero leader mondiale nel settore delle facciate continue per edifici», ha dichiarato Riccardo Mollo (nella foto), amministratore delegato di Permasteelisa Group. «Anche se Permasteelisa manterrà l’indipendenza operativa, le opportunità che offre Grandland in termini di sinergie operative sono straordinarie».

Con sede a Shenzhen, nel 2016 Grandland ha fatturato 10,86 miliardi di yuan (circa 1,6 miliardi di dollari al cambio attuale). La giapponese Lixil in una nota ha spiegato che a seguito dell’operazione e del deconsolidamento di Permasteelisa, si prevede un calo del fatturato di Lixil per l’intero esercizio chiuso a marzo 2018 di 170 miliardi di yen rispetto all’importo annunciato l’8 maggio 2017 (9,2% circa della precedente previsione). Si prevede inoltre, spiega la nota, un calo del fatturato del primo semestre dell’anno di 80 miliardi di yen (9% circa). «Siamo lieti di aver raggiunto questo accordo. Riteniamo che Grandland sia un partner ideale per Permasteelisa, capace di investire e assicurarne la crescita futura, soprattutto sul mercato cinese, in rapida crescita», ha dichiarato il presidente e ad di Lixil Group, Kinya Seto. «Grazie a Permasteelisa Lixil ha imparato molto sul settore delle facciate continue e degli interni commerciali e intende sfruttare le conoscenze acquisite per migliorare la sua attività. Data la complementarità dei nostri settori, Lixil è pronta a esplorare potenziali opportunità di collaborazione futura con Grandland e Permasteelisa».

Come detto è stato confermato il management e il modello di business di Permasteelisa; sul piano occupazionale, secondo alcune fonti, l’operazione non dovrebbe avere conseguenze (ovvero non ci sarà concentrazione di siti produttivi o riduzioni di organico).

(Pubblicato su MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)

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