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L’adesione del Montenegro alla Nato vista dall’Alleanza

Di Chris Whitecross
Chris Whitecross, Nato, NDC

Dopo oltre dieci anni di partnership di successo stabilite con l’Organizzazione del trattato dell’Atlantico del nord (Nato), il 5 giugno di quest’anno il Montenegro ha formalmente fatto il suo ingresso nell’Alleanza, divenendone così il 29simo membro. Questo traguardo segue da vicino un anniversario festeggiato lo scorso anno, che riguarda l’acquisizione della storica indipendenza del piccolo Paese balcanico. Con l’adesione alla Nato, è stato ulteriormente accolto il desiderio montenegrino di divenire membro dell’Alleanza condividendone pensiero e azioni.

LA PARTNERSHIP FOR PEACE DEL MONTENEGRO
Inizialmente invitato ad aderire a un Partenariato per la pace (Pfp) nel 2006 (il Pfp è un programma operativo di cooperazione bilaterale tra Paesi dell’area euro-atlantica e la Nato. Permette ai partecipanti di costruire relazioni individuali con l’Alleanza individuando specifiche priorità di cooperazione. Strumento formalmente avviato a partire dal 1994, ndr), il Montenegro è stato un partner logistico cruciale per le forze Isaf (International security assistance force) di stanza in Afghanistan. Dal supporto materiale, trasformato nell’attuale dispiegamento di forze al fianco dei soldati Nato, il Montenegro è stato all’altezza della missione Isaf nel 2010.

IL PERCORSO DI ADESIONE ALLA NATO
Durante questo periodo, i ministri degli Esteri dei Paesi membri della Nato hanno invitato il Montenegro a dare avvio al Piano d’azione per la membership, punto di avvio formale del processo di adesione all’Alleanza. Nonostante una transizione relativamente regolare e il supporto unanime dai parlamenti Nato, il percorso di adesione del Montenegro non è stato privo di sfide e obiezioni provenienti da attori regionali. Tuttavia, il Paese l’ha avuta vinta e il processo di adesione è andato avanti.

IL PESO DELLA DIFESA
Il Montenegro rappresenta il terzo più piccolo Paese aderente alla Nato, con una popolazione di 645mila abitanti. La spesa corrente nel settore della difesa si attesta a un 1,7% del Pil, con una dichiarata volontà di raggiungere entro il 2024 il target collettivo della Nato del 2%. Il Paese balcanico è in possesso di 300 chilometri di costa che si estende sul mar Adriatico, a contatto con due alleati – Croazia e Albania –, la cui membership atlantica rappresenta, in entrambe i casi, l’ultimo processo di espansione della Nato e una significativa spinta alla crescita nella regione balcanica.

PAESE STRATEGICO
L’integrazione del Montenegro ha effettivamente fuso l’intera regione mediterranea della Nato e – a parte un tratto di 20 chilometri appartenente alla Bosnia-Erzegovina – ha messo in piedi l’ultimo pezzo dei confini marittimi della parte meridionale dell’Alleanza. Il Montenegro ha due basi navali a Kotor e Bar, battendo di fatto il corridoio adriatico e assicurando la libertà di movimento tra i Paesi membri dell’Alleanza. Il Montenegro condivide una linea di confine con il Kosovo, Paese in cui è presente un’altra operazione della Nato, la Kfor, operativa dal 1999.

L’ADESIONE ALL’UE
Memore del peso diplomatico che il suo nuovo status porta, il Paese ha dato voce anche alle sue aspirazioni verso un’eventuale adesione all’Unione europea. Avendo esplicitato la sua volontà di fare ingresso nel panorama globale sin dalla sua indipendenza, il Montenegro può anche contare sulla sua propria membership rispetto alle Nazioni Unite, così come al Fondo monetario internazionale e alla Banca mondiale.

VERSO UNA CULTURA DI PACE E SICUREZZA
Considerando la moltitudine di attività, sia globali sia regionali, e gli ambiziosi programmi che sta attualmente cercando di raggiungere, la Repubblica ha chiaramente intrapreso un percorso che conduce al rafforzamento della sua democrazia; un percorso che vede un grande desiderio di guadagnare e mantenere contatti con gli alleati e approfondire le prospettive di pace e sicurezza per il suoi cittadini.

IL FUTURO DELL’ALLEANZA
La Nato in quanto istituzione ha sempre tratto la sua forza dalla somma delle sue parti, senza una considerazione specifica delle grandezze individuali. Come in ogni organizzazione efficace che si rispetti, il riconoscimento dei contributi che possono dare i membri è cruciale per assicurare un continuo successo; e dato il suo significato geopolitico e storico, il Montenegro contribuirà a dare alla Nato un contributo degno di nota.

Chris Whitecross, Comandante del Nato Defense College

Articolo pubblicato nel numero di agosto-settembre di Formiche

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