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Fatima, l’appello di padre Serafino Lanzetta alla Chiesa

Di Padre Serafino M. Lanzetta
Fatima

Quest’anno la Chiesa è particolarmente benedetta per la celebrazione del Centenario delle apparizioni di Fatima. La “Bianca Signora” venne a parlare – da maggio a ottobre 1917, il tredici di ogni mese – a tre pastorelli, Lucia, Francesco e Giacinta. Gli ultimi due sono stati canonizzati da Papa Francesco lo scorso 13 maggio, mentre è in corso il processo di beatificazione di Lucia. Tra tutte le apparizioni private approvate dalla Chiesa, Fatima riveste un significato particolare per la sua visione teologica della storia. Nostra Signora non solo rivelò un messaggio soprannaturale – un invito alla preghiera e alla penitenza per salvare i peccatori dalla perdizione eterna – ma predisse pure ciò che sarebbe successo se il suo appello fosse stato inascoltato. In quanto messaggio celeste, Fatima non appartiene al passato, ma è una profezia che si staglia all’orizzonte della Chiesa. È estremamente interessante richiamare ciò che Papa Benedetto XVI disse a Fatima nella sua omelia durante la Messa del 13 maggio 2010, che risuonò a molti come una “correzione” di ciò che aveva detto precedentemente in qualità di Prefetto della Congregazione per la Fede, quando, dando l’interpretazione teologica ufficiale della terza parte del Segreto (rivelato nell’anno 2000), egli dichiarò che la visione di una città mezza in rovina, ricoperta di corpi esanimi di vescovi, sacerdoti, religiosi e laici, era da riferirsi alla grande persecuzione della Chiesa nel secolo XX. Dunque, qualcosa già compiutosi. Come papa, Benedetto delineò un nuovo scenario dicendo: «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa. (…) Nella Sacra Scrittura appare frequentemente che Dio sia alla ricerca di giusti per salvare la città degli uomini e lo stesso fa qui, in Fatima, quando la Madonna domanda: “Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?”» (Memorie di Suor Lucia, I, 162).

Fatima ci dice che è Dio a guidare il corso della storia; la sua divina Provvidenza conduce tutti gli eventi ad un fine di salvezza, quantunque sia diverso il giudizio personale: eterna salvezza per coloro che accettano di fare la Volontà di Dio, ma perdizione per coloro che liberamente rifiutano Dio. La storia del genere umano non è il luogo dove si incontrano e si combattono interessi umani contrastanti o potenze di varia natura, ma è il corso degli eventi umani guidati dall’amore di Dio. Se Egli è cacciato dalla società – come accade oggigiorno – la storia non può che trasformarsi in un puzzle irrisolvibile: o la forza occulta del fato determinerà la volontà degli uomini o predominerà una visione pessimistica con un non-senso collettivo e sarà veramente travolgente. Gli eventi storici non sono situazioni prefabbricate o inevitabili. Possono cambiare se l’uomo cambia in essi: se si converte e ritorna a Dio con tutto il suo cuore. Quest’apertura del cuore a Dio è l’inizio di un cambiamento che investe poi più persone e in definitiva l’intera società. Penitenza, conversione e preghiera sono i mezzi di una vera rivoluzione nella storia e ciò che chiese propriamente Nostra Signora a Fatima.

Infatti, quando apparve il 13 luglio 1917, Ella rivelò il cosiddetto “Segreto di Fatima” in tre parti perfettamente collegate l’una all’altra. La prima è la visione dell’inferno, «dove vanno le anime dei poveri peccatori». Nell’apparizione di agosto, la Madonna spiegò anche la ragione per cui molte anime vanno all’inferno: «perché non c’è nessuno che si sacrifichi e preghi per loro». Così Ella consegnò ai bambini una missione importante, cuore del messaggio di Fatima: «Pregate, pregate molto, e fate sacrifici per i peccatori». Al fine di fermare questa facile caduta delle anime nell’eterna perdizione, Nostra Signore rivelò il rimedio divino: «Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che io vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire. Ma, se non smetteranno di offendere Dio, nel pontificato di Pio XI, ne comincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre». La visione teologica della storia qui è molto chiara. È davanti ai nostri occhi un approccio differente agli eventi umani. Eppure c’era un rimedio per implorare un cambiamento di questi tragici eventi. La “Bianca Signora” continuò: «Per impedirla [la guerra], verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace. Se no, diffonderà i suoi errori nel mondo, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa». Ancora una volta si delinea il ruolo profetico di Fatima tra tutte le apparizioni mariane. Lo scoppio di una nuova Guerra Mondiale e la diffusione di errori ideologici, come il materialismo e l’ateismo, sarebbero stati fermati da due devozioni mariane: la consacrazione della Russia, di ogni nazione e di ogni singola persona al Cuore Immacolato di Maria e i Primi Cinque Sabati del mese in riparazione dei peccati e degli oltraggi commessi contro il Cuore Immacolato di Maria. Due umili pratiche di devozione avrebbero cambiato il corso degli eventi! Certamente esse sono ancora efficaci se solo accettiamo questo messaggio e lo mettiamo in pratica.

Tuttavia, come è scoppiata una nuova Guerra Mondiale così si è diffuso anche il materialismo del Comunismo russo: una condizione per essere veramente uomini vivendo senza Dio. Si badi però: Nostra Signora faceva riferimento nella sua profezia non solo al crollo dell’Impero sovietico del terrore e dell’ateismo, causato dalla consacrazione della Russia, ma specificamente alla fine della diffusione di quella ideologia nel mondo. Il materialismo con le sue molteplici facce – non ultima la “teoria del genere” che insegna che l’uomo è creatore di se stesso – è diventato come un “dogma” negli affari tanto pubblici quanto privati delle nazioni e della nostra Europa in particolare. Dov’è Dio? Dove la fede in Lui? Questa tragica perdita di fede fu prevista a Fatima. La fede funge da cerniera tra la seconda e la terza parte del segreto, con queste parole davvero emblematiche: «In Portogallo si conserverà il dogma della fede», come per dire che in molte altre terre e in tanti cuori quel dogma non sarebbe stato preservato. E nella Chiesa? Non è questa la situazione presente? Quel “Portogallo” potrebbe essere, accanto alla nazione portoghese, anche ogni cuore che accoglie il messaggio di Fatima e si consacra al Cuore Immacolato. Dio è presente dove il Cuore Immacolato di Maria è al centro della fede e della devozione, perché Egli può abitare solo dove si custodiscono la purezza e la grazia. Dio è in questo Cuore Immacolato e attraverso di esso desidera regnare tra noi. Questo è il significato delle parole pronunciate durante l’apparizione di giugno, quando Nostra Signora disse: «Egli (Dio) desidera stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato». Questa devozione insieme alla consacrazione mariana è un bastione dove la fede è genuinamente conservata.

Tutto ciò (e molto ancora da scoprire) è uno dei motivi per esaminare attentamente il messaggio di Fatima al fine di mostrarne l’attualità 100 anni dopo e promuoverlo. Fatima è certamente al cuore della fede e della Chiesa. Tutti questi aspetti saranno studiati in un convegno mariologico che si terrà all’abbazia di Buckfast – Inghilterra, il 12 e il 13 ottobre 2017. Il discorso di apertura sarà tenuto dall’Eminentissimo Cardinale R. Burke e riguarderà la relazione tra Fatima, la fede e la Chiesa. Altri importanti teologi e studiosi, quali ad esempio Don Manfred Hauke (Svizzera), P. Thomas Crean OP (Inghilterra), Prof. Andrew Beards (Inghilterra), Prof. Roberto de Mattei (Italia), insieme a noti membri del clero inglese, delineeranno, con un approccio teologico e spirituale, la grandezza e l’attualità di Fatima. Il convegno si prefigge di offrire un nuovo contributo teologico agli studi su Fatima e di promuovere a livello devozionale e spirituale la conoscenza e la pratica di questo messaggio ricco di grazie. Le conferenze saranno accompagnate da comunicazioni che si concentreranno su diversi temi spirituali, come ad esempio la devozione ai Primi Cinque Sabati del mese, l’importanza del S. Rosario e dello Scapolare della Madonna del Carmelo.

«Alla fine il mio Cuore Immacolata trionferà». Questa è la grande promessa di Nostra Signora e la speranza che la consacrazione personale, nazionale e mondiale a Lei affretterà questo momento così da irrigare la Chiesa con numerose grazie celesti. La Madonna trionferà sugli errori e riaccenderà il lume della fede nei cuori. Dopo un necessario castigo e purificazione – «I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, diverse nazioni saranno annientate» – la grande speranza del trionfo fu descritta così da Suor Lucia: «Nel tempo, una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa, Santa Cattolica e Apostolica. Nell’eternità, il Cielo!».

Padre Serafino M. Lanzetta, sacerdote in carica della parrocchia di St. Mary – Gosport, nella diocesi di Portsmouth, in Inghilterra,  è libero docente di teologia dogmatica alla Facoltà Teologica di Lugano (Svizzera) e collabora con la School of the Annunciation di Backfust Abbey (Inghilterra).

(Articolo pubblicato su Corrispondenza Romana)

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