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Allarme in Etiopia: 8,5 milioni di persone hanno bisogno di cibo

Appello congiunto, di Fao, Ifad e Pam – le tre agenzie del polo agroalimentare delle Nazioni Unite – affinché si aumentino gli investimenti nelle attività a lungo termine in Etiopia per sostenere la popolazioni gravemente sofferenti a causa della siccità e delle conseguenze degli shock climatici. L’allarme arriva al termine della visita di quattro giorni in Etiopia dei direttori delle tre agenzie. “Non è piovuto da molto tempo, c’è una siccità molto forte, una delle più intense degli ultimi anni. È una conseguenza di tre anni de El Ni o in questa zona. Non c’è acqua disponibile per gli animali, c’è solo poca acqua e nient’altro, nient’altro“, ha detto Jose Graziano da Silva, direttore generale della Fao. Le siccità che si sono susseguite una dopo l’altra hanno lasciato almeno 8,5 milioni di persone in Etiopia bisognose di aiuti alimentari. E’ il terzo anno consecutivo che non piove nella Regione dei Somali.

La morte di molti capi di bestiame ha causato un collasso nei mezzi di sostentamento rurali, contribuendo a peggiorare i livelli di fame e incrementando in modo allarmante i tassi di malnutrizione. “In un Paese come l’Etiopia, dove si ha una crescita a due cifre e allo stesso tempo si deve affrontare la sfida di una siccità prolungata, è necessario assicurare che la nostra strategia di crescita sia inclusiva“, ha aggiunto Gilbert Houngbo, presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo. “Qui in Etiopia abbiamo potuto vedere chiaramente come, lavorando assieme, le tre agenzie del polo agroalimentare delle Nazioni Unite possano realizzare molto di più che da sole“, ha affermato David Beasley, direttore esecutivo del WFP, l’agenzia che sta fornendo assistenza salvavita a 3,3 milioni di persone nella Regione dei Somali, epicentro di tre anni di siccità.

(Testo Askanews)

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