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BAU: un’accademia internazionale, turca di nascita, che forma i manager del Made in Italy?

Gli studenti BAU

Perchè la BAU Accademia Internazionale di Roma crea dei futuri Made in Italy Ambassadors?

E come fa una tra le istituzioni educative più note al mondo ad avvicinare gli studenti stranieri al nostro Made in Italy?

E gli studenti italiani hanno delle agevolazioni a partecipare?

Per dare una risposta a tutti questi quesiti ho approfittato della conoscenza della Direttrice Francesca De Palo, fatta all’ultima edizione di AltaRoma per darvi qui qualche anticipazione.

Comincio con la terza domanda perché mi sta più a cuore: gli studenti iscritti ai vostri corsi provengono da ogni parte del mondo e tutte le attività si svolgono in lingua Inglese, quindi, perché uno studente italiano dovrebbe iscriversi alla BAU Roma?

Proprio perchè la BAU richiama studenti da tutto il mondo si rende interessante e stimolante l’opportunità di frequentare un corso nella nostra Accademia. Con i docenti e le testimonianze che parlano in lingua inglese si coglie sin da subito quel respiro internazionale che è alla base di ogni successo delle aziende che rappresentano l’eccellenza del nostro Paese.

Gli studenti BAU
Gli studenti BAU in Palazzo FENDI

Hanno anche qualche agevolazione a partecipare?

Certo! Oltre che non dover pagare la quota per l’alloggio che incide non poco nei nostri corsi hanno un privilegio in più! La Fondazione Bau ha messo a disposizione 5 borse di studio per incoraggiare le iscrizioni degli studenti che già vivono in Italia.

Le docenze sono frontali con professori in aula come in tutte le altre università ed istituzioni formative?

No, buona parte è dedicata durante le sessioni di designstorming con la partecipazione diretta sia dei professionisti che delle aziende con il coinvolgimento di brand dell’hinterland romano, fondazioni, istituzioni culturali e campioni del Made in Italy. In 12 settimane i corsisti individuano nella prima fase i fattori critici di successo del Made in Italy brand, analizzano il rapporto tra intangibile e tangibile, cultura, creazione, prodotto e fruizione esperienziale dei brand di lusso; nelle successive 3 settimane incontrano imprenditori, designer, stylists che hanno fatto il successo del Lusso e della Moda Italiana nel mondo e visitano Musei e Fondazioni per comprendere la dinamica del processo creativo; nella terza e ultima sessione imparano a comunicare il Made in Italy applicando logiche di comunicazione integrata applicate al lusso.

Gli studenti BAU
Gli studenti BAU ad AltaRoma con Francesca De Palo e lo stilista turco ERKAN CORUH

Quindi, più che docenze frontali potremmo chiamarle testimonianze?

Sì testimonianze ma non solo. Il corpo docente e i testimonials coinvolti condividono tutti la passione per la ricerca, la sperimentazione e il coinvolgimento emozionale, che praticamente sono caratteristiche peculiari del lusso “all’Italiana”. Sono lezioni esperienziali. Ecco come mi sentirei di nominarle.

Francesca De Palo in AltaRoma
Francesca De Palo in AltaRoma con lo stilista Antonio Grimaldi ed altri ospiti dell’evento

E quali Musei o Fondazioni visitano?

Le visite esperienziali che organizziamo per dare una visione più ampia e completa possibile a sostegno dell’eccellenza del Made in Italy affronta trasversalmente la visione aziendale di brand attraverso aziende che operano dal cinema alla moda, dall’enogastronomia all’arte, basandosi anche sulla nostra grande forza della cultura del turismo. Quindi partiamo dal nostro fiore all’occhiello internazionale quale sono gli studios di Cinecittà, analizzando la storia dell’industria del cinema che è nata proprio qui a Roma. A seguire visitiamo l’atelier di Annamode tra le più grandi sartorie cineteatrali europee ed il Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative e la storia del Costume e della Moda, così come la DOMVS di Bulgari o il Museo delle Sorelle Fontana, fino alle vie dello shopping con il Palazzo ed il laboratorio Fendi. Ovviamente approfondiamo il territorio locale con visite nei vari atelier dei grandi couturier dell’alta moda romana.

Francesca De Palo BAU
Francesca De Palo con alcune studentesse BAU in AltaRoma con la stilista Soocha

Questa formazione esperienziale agevola il contatto tra lo studente e le Aziende anche per un eventuale rapporto professionale successivo?

Certamente sì, perché oltre alle opportunità di internship disponibili al termine del percorso, i nostri ragazzi hanno modo di conoscere i professionisti e le aziende “dal vivo” durante le sessioni di designstorming e della presentazione dei progetti finali.

Ci può riassumere qualche tematica delle proposte di quest’anno accademico?

Ne segnalo solo alcuni come i Minimasters in Fashion & Luxury Management, o quello in Design thinking, New space Design, Art & Heritage, Visual Storytelling, Intellectual Property Management. Avremo anche Workshop settimanali in Italian Luxury Brands, Food, City and Culture, con intakes mensili a raggiungimento del quorum minimo.

Bene mi sembra che ci abbia illustrato un quadro ricchissimo.

Alcuni studenti BAU in Palazzo Louis Vuitton
Alcuni studenti BAU in Palazzo Louis Vuitton

Fino a quando c’è tempo per iscriversi alla sessione autunnale?

Manca meno di un mese…fino al 30 settembre !

E per chi vuole venirvi a conoscere personalmente?

E’ il benvenuto! Noi vi aspettiamo per mostravi la nostra bella sede nel centro di Roma, siamo praticamente a Piazza Venezia! Cuore della Capitale ma soprattutto luogo strategico per i collegamenti dei mezzi pubblici. Siamo infatti a Via IV Novembre 114.

BAU

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