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Il test missilistico iraniano che non lo era

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Sia Fox News che la CNN hanno fonti, anonime, appartenenti all’amministrazione che dicono che il test missilistico iraniano della scorsa settimana in realtà non è mai avvenuto. I radar e i sensori del Pentagono “non hanno segnale alcuno” sul lancio del vettore balistico “Khorramshahr”, teoricamente avvenuto venerdì 22 settembre. Anche l’intelligence israeliana ha confermato di non aver registrato niente.

Erano stati i media di Teheran come Press Tv o la televisione di stato a parlare del test, ed erano state diffuse anche della immagini, che però pare che potrebbero risalire a un altro lancio avvenuto mesi fa. Dal governo di Teheran non sono arrivate smentite.

Si apre un caso, perché mentre le fonti dei network americani dicono che mancano le telemetrie del missile che i vari assetti di controllo aereo che gli Stati Uniti hanno piazzato in Medio Oriente avrebbero dovuto tracciare se il test fosse avvenuto veramente, il presidente Donald Trump ha preso per buona la notizia – riportata anche su queste colonne in un articolo firmato da chi scrive – e twittato al vetriolo contro l’Iran.

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Tutto in un momento piuttosto delicato che riguarda il dossier-Iran, con la Casa Bianca che non ha ancora deciso se mantenere gli Stati Uniti all’interno dell’accordo multilaterale sul congelamento del programma atomico della Repubblica islamica.

Per uscire, Trump sta facendo leva anche sul programma-missili degli ayatollah, che è una parte accessoria del progetto nucleare-militare, visto che sarebbero proprio i missili balistici a trasportare le testate. Trump dice più o meno: vedete, gli iraniani stanno continuando a sviluppare i missili che utilizzeranno quando il nuke deal finirà e il programma sarà scongelato, dunque perché dobbiamo fidarci di loro?

L’amministrazione americana dice che non è tanto il rispetto tecnico delle prescrizioni del deal, ma l’atteggiamento mentale dell’Iran che non è cambiato. Test o non test è infatti vero che Teheran sta portando avanti i propri progetti per vettori balistici – e sta avviando un rafforzamento militare, da mettere a sostegno dei suoi progetti politici regionali. Per altro, una risoluzione delle Nazioni Unite impone il divieto di costruire missili balistici a Teheran.

La vicenda del test è un’ulteriore testimonianza sul fatto che non si possono prendere per buone le informazioni diffuse dai media statali iraniani, anche se è effettivamente complesso capire perché sia stata pubblicata la notizia, che potrebbe creare più problemi che benefici a Teheran.

Tra le cose da non prendere per buone, inoltre, quelle twittate dal presidente degli Stati Uniti (attenzione: i tweet sono dichiarazioni pubbliche ufficiali). I funzionari che hanno parlato con la CNN dicono di non essere a conoscenza se Trump, prima di usare Twitter contro l’Iran sul test missilistico, avesse o meno ricevuto briefing di intelligence per un ragguaglio, oppure l’aveva semplicemente letto sulla stampa.

 

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