Non solo le strategie politiche con la scelta – che prima o poi si imporrà – tra il sovranismo di Matteo Salvini e l’europeismo dei popolari. Ad agitare i sonni di Forza Italia e del suo leader Silvio Berlusconi c’è anche un’altra questione: quella economica.
Secondo quanto riferito da Carmelo Lopapa oggi su Repubblica, il partito del Cavaliere starebbe attraversando una pesantissima crisi economica, un vero e proprio stato d’insolvenza da libri in tribunale. L’allarme arriva dal tesoriere di Forza Italia – il senatore Alfredo Messina – uomo di indiscutibile fede berlusconiana: in Senato già da due legislature prima col Pdl poi con Fi, Messina siede da decenni ai vertici delle aziende della Fininvest, in particolare di Mediolanum SpA di cui è vicepresidente dal 1995. Dal 2015 fa parte anche del consiglio di amministrazione di Mondadori.
La colpa, stando a quanto riportato dal quotidiano diretto da Mario Calabresi, è da imputare al mancato pagamento degli arretrati da parte degli eletti del partito in Parlamento e nei consigli regionali. Solo la voce “mancati versamenti” – rileva Repubblica – ammonta a più di due milioni di euro. Deputati e senatori dovrebbero contribuire con 800 euro mentre i consiglieri regionali con 500: ad esempio, risulta però che solo 36 parlamentari – in totale sono 93 – abbiano saldato il dovuto nei mesi di gennaio e febbraio, mentre nel caso dei consiglieri regionali le cose sono andate anche peggio: su ottanta circa, solo 8 sono in regola con i pagamenti.
Una situazione ormai difficile da sostenere che ha portato Messina a lanciare l’ultimo allarme. “Mi permetterete di chiedere a coloro che si trovano in posizione di insolvenza se siano consapevoli che il movimento rischia la paralisi e se ritengono equo e leale che solo alcuni si debbano fare carico per tutti di tenere in vita la struttura di Fi“, ha scritto Messina nella lettera-avviso inviata ai suoi colleghi di partito. Ora la palla passa a Berlusconi che potrebbe decidere di non ricandidare tutti i morosi: una scelta a cui peraltro sembra orientato anche per ragioni politiche, nel tentativo di rinnovare Forza Italia con l’inserimento di numerose facce nuove al posto di molti dei politici di lungo corso che la compongono attualmente.