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Napolitano, Cicchitto, Fiano e Margelletti alla presentazione del libro di Strada sulla Russia. Foto di Pizzi

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Andrea Margelletti
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Fabrizio Cicchitto, Andrea Margelletti
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Fabrizio Cicchitto, Andrea Margelletti
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Fabrizio Cicchitto, Andrea Margelletti
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Vittorio Strada, Andrea Margelletti
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Vittorio Strada, Andrea Margelletti
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Vittorio Strada, Andrea Margelletti
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Andrea Margelletti, Giorgio Napolitano
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Francesco D'Onofrio, Giorgio Napolitano
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Emanuele Fiano
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Emanuele Fiano
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Emanuele Fiano
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Emanuele Fiano
Casa Puond
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Emanuele Fiano
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Fabrizio Cicchitto
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Fabrizio Cicchitto
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Giorgio Napolitano, Fabrizio Cicchitto
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Vittorio Strada, Fabrizio Cicchitto
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Vittorio Strada, Fabrizio Cicchitto
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Vittorio Strada, Fabrizio Cicchitto
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Vittorio Strada, Fabrizio Cicchitto
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Vittorio Strada, Fabrizio Cicchitto
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Vittorio Strada, Fabrizio Cicchitto
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Giorgio Napolitano
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Giorgio Napolitano
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Giorgio Napolitano
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Giorgio Napolitano
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Giorgio Napolitano
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Giorgio Napolitano
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Giorgio Napolitano
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Giorgio Napolitano
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Giorgio Napolitano
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Giorgio Napolitano
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Giorgio Napolitano, Vittorio Strada
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Giorgio Napolitano, Vittorio Strada
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Vittorio Strada e la moglie
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Vittorio Strada e la moglie
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Vittorio Strada, Fabrizio Cicchitto
Casa Puond

Raccontare la Russia dal 1917 ai giorni nostri. Può essere questa la sintesi del libro “Impero e rivoluzione” (Marsilio) scritto dall’accademico e filologo Vittorio Strada che ieri è intervenuto al convegno “La Russia di Putin e la nuova geopolitica” all’Istituto Luigi Sturzo, organizzato dall’Associazione Riformismo & Libertà. Al convegno hanno partecipato anche Andrea Margelletti, presidente del Centro Studi Internazionali, Fabrizio Cicchitto, deputato, Area Popolare-NCD-Centristi per l’Italia, e Emanuele Fiano, deputato, Partito Democratico.

Strada, profondo conoscitore della Russia e dell’allora Unione Sovietica, ha vissuto tre anni a Mosca conoscendo alcuni degli intellettuali del “disgelo”, come Aleksandr Solzenicyn e Boris Pasternak, anni “bellissimi e tremendi – ricorda in un’intervista rilasciata a Repubblica -: per le persone che avrei incontrato e per quel controllo asfissiante. Ero iscritto al Partito comunista, scrivevo sul Contemporaneo, avevo una certa fama di intellettuale”. Era l’Unione Sovietica a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, in cui il controllo dei “dissidenti” era permeante: “Lo strumento principale era la delazione. Qualunque cosa facessi era altamente probabile che fosse riferita agli organi di controllo. La situazione si inasprì dopo che conobbi Pasternak”.

Ma cosa è la Russia per Strada? “Per me è sempre stato un evento grandioso da comprendere non misticamente ma su basi storiche e ideologiche come cerco di mostrare in questo nuovo libro Impero e rivoluzione”, e nella comprensione del Paese non si può ignorare la religione, “del resto l’ortodossia religiosa fu, paradossalmente, indispensabile per l’esperienza comunista. Oggi che il problema non sembra più essere il comunismo lo è meno anche la religione”. Il problema di oggi, infatti, è per Strada “un eccesso di nazionalismo che impedisce una vera apertura democratica”.

Ad ascoltare i relatori era presente anche il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Per Formiche.net, invece, era presente Umberto Pizzi. Ecco tutte le sue foto.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata

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