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Claudio Descalzi racconta la digitalizzazione di Eni (supercomputer incluso). Le foto

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Claudio Descalzi, Massimo Inguscio
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Claudio Descalzi
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Claudio Descalzi, Riccardo Luna

Decenni di digitalizzazione e l’avvio, presso il Green Data Center, del supercalcolatore Hpc4, che ha reso il sistema di calcolo di Eni il più potente al mondo a livello industriale. Di questo si è parlato oggi durante l’iniziativa “Imagine Energy. Storie di dati, persone e nuovi orizzonti” che si è tenuta nel Centro di Ferrera Erbognone (Pavia). All’evento era presente Claudio Descalzi, ad di Eni, Riccardo Luna, direttore dell’agenzia stampa Agi, e il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Massimo Inguscio.

Eni – si è detto nel corso dell’iniziativa – “ha intrapreso la via della trasformazione digitale da diversi decenni, molto prima che nell’industria si cominciasse a parlarne”. Un “vantaggio competitivo” che le ha consentito di “raggiungere risultati straordinari, come per esempio la storica scoperta di Zohr in Egitto, la più grande mai effettuata nel Mar Mediterraneo”.

Con Hpc4 l’azienda guidata da Descalzi può disporre di una capacità di calcolo pari a 22,4 Petaflop, per 22,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo. Calcoli che il Gruppo utilizza per le esplorazioni geologiche di nuovi giacimenti nel comparto del petrolio e del gas. Al Geen Data Center di Ferrera Eni fa anche risparmio energetico, grazie a sistemi di convezione dell’aria esterna per il raffreddamento delle macchine, che consente di ridurre l’uso effettivo di energia (Pue) dalla media mondiale di 1,8 all’1,175, con un risparmio di Co2 nel triennio 2014-2017 pari a 18mila tonnellate e di oltre 50mila Mwh di energia elettrica. Per consolidare il risultato Eni ha installato a fianco del Centro un impianto fotovoltaico da circa 1 Mw, che produrra’ il 15% dell’energia consumata da Hpc4.

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