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Azioni e relazioni di Carlo Messina (che pensa a Popolare di Vicenza e Veneto Banca) in 25 foto

Vincenzo Boccia, Carlo Messina
Francesco Saita, Daniele Nouy, Carlo Messina
Vincenzo La Via, Carlo Messina
Carlo Messina, Pier Carlo Padoan
Carlo Messina, Roberto Nicastro
Victor Massiah, Carlo Messina
Carlo Messina, Gabriele Galatieri
Carlo Messina, Gian Maria Gros-Pietro
Carlo Messina, Livia Pomodoro
Carlo Messina, Giovanni Bazoli
Carlo Messina, Maurizio Martina
Maurizio Martina, Matteo Renzi, Carlo Messina
Alessandro Profumo, Carlo Messina
Giuseppe Sala, Carlo Messina
Carlo Messina, Giorgio Squinzi
Alessandra Perrazzelli, Carlo Messina
Carlo Messina, Lando Maria Sileoni
Carlo Messina, Jean-Paul Fitoussi
Giovanni Bazoli, Carlo Messina
Carlo Messina, Corrado Passera
Vincenzo Boccia, Carlo Messina
Francesco Saita, Daniele Nouy, Carlo Messina
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Carlo Messina, Giovanni Bazoli
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Carlo Messina, Giorgio Squinzi
Alessandra Perrazzelli, Carlo Messina
Carlo Messina, Lando Maria Sileoni
Carlo Messina, Jean-Paul Fitoussi
Giovanni Bazoli, Carlo Messina
Carlo Messina, Corrado Passera

Intesa San Paolo di Carlo Messina ha dato la sua disponibilità ad acquistare gli istituti di credito Popolare di Vicenza e Veneto Banca, come noto ormai in crisi da tempo. Con una nota pubblicata ieri, è stato infatti annunciato l’interessamento per l’attività commerciale e la rete delle due banche. I crediti deteriorati, invece – dell’ammontare di circa 10 miliardi di euro – dovrebbero essere scorporati in un bad bank che lo Stato e i titolari dei bond subordinati saranno chiamati a ricapitalizzare.

Sull’argomento – tra i vari approfondimenti di Formiche.netsi può leggere anche il commento di oggi dell’editorialista Angelo De Mattia. Eccone uno stralcio:

Si va verso il sereno o ci si immette nuovamente in un gaddiano gnommero? Purtroppo le cose volgono verso la seconda ipotesi. Se la soluzione definitiva della vicenda delle due banche venete sarà l’acquisizione di entrambe da parte di Intesa Sanpaolo, vorrà dire che l’intervento di sistema sarà stato reso praticamente impossibile dalla non condivisione di un certo numero di banche. Alcuni banchieri apertamente hanno detto che lo schema cooperativo di salvataggio, a differenza di quanto è avvenuto in passato, oggi non sarebbe replicabile, stanti le scelte strategiche e organizzative che nel frattempo sono state assunte da diversi istituti.

L’acquisizione riguarderebbe asset in bonis, non le banche in quanto tali, dunque attività scelte fior da fiore dopo avere trasferito i 9 miliardi di crediti deteriorati in una bad bank. Di norma nel caso di liquidazione chi interviene si accolla attività e passività: nel caso specifico si acquisiscono solo le prime al prezzo simbolico di 1 euro e a condizione che non impatti significativamente sul patrimonio dell’acquirente e che non si debba decidere un aumento di capitale. Si aggiungerebbe l’adozione, da parte dello Stato, della normativa erga omnes, ma con ricadute specifiche, per rafforzare l’agevolazione all’esodo dei dipendenti“.

Nella gallery alcune foto che sono state scattate negli ultimi tempi a Carlo Messina, l’amministratore delegato di Intesa San Paolo.

(Riproduzione riservata)

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