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Jean Pierre Mustier e Giuseppe Vita all’assemblea di Unicredit. Le foto

JEAN PIERRE MUSTIER GIANNI FRANCO PAPA
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Jean Pierre Mustier e Giuseppe Vita
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Giuseppe Vita e Jean Pierre Mustier
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Jean Pierre Mustier
JEAN PIERRE MUSTIER GIANNI FRANCO PAPA
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Jean Pierre Mustier e Giuseppe Vita

Ieri è arrivato il via libera dei soci all’aumento da 13 miliardi di Unicredit: il 99,6% dei presenti all’assemblea stroardinaria di Roma ha approvato la manovra.

“So che vi stiamo chiedendo uno sforzo importantissimo, ma siamo convinti che questa banca avrà tutte le carte in regola per superare di slancio un momento particolare della sua storia”, ha detto il presidente, Giuseppe Vita.

L’assemblea di Unicredit ha confermato l’amministratore delegato Jean Pierre Mustier in cda. A votare a favore di Mustier è stato il 99,51% del capitale presente (il 51,74% del capitale della banca), contrario lo 0,31% (tra cui alcuni fondi rappresentati da Dario Trevisan), astenuto lo 0,18%.

Confermati anche gli altri due consiglieri Sergio Balbinot, che ha ottenuto il 94,8% di si’ (contrario lo 0,56%, astenuto il 4,64%) e Martha Dagmar Boeckenfeld il 95,37% (astenutro il 4,62%).

“Con il nuovo piano Unicredit volterà pagina, risolverà il problema dei crediti deteriorati e avrà risorse per crescere. Il nostro è un piano credibile, gli investitori lo hanno capito: quello che diciamo, facciamo. Così i mercati si sono espressi in queste settimane. Basta guardare l’evoluzione del titolo dopo la presentazione di dicembre”, ha detto Mustier intervistato da La Stampa.

L’avvio dell’aumento è previsto entro il primo trimestre 2017, e dovrebbe essere preceduto dal raggruppamento delle azioni (una ogni 10) atteso già entro il 23 gennaio prossimo.

Il direttore generale Gianni Papa ha spiegato che la banca non ha in mente di avviare l’azione di responsabilità contro il cda o gli ex vertici dell’istituto: “L’andamento del titolo e l’andamento non soddisfacente della società – ha detto Papa – non risultano imputabili a comportamenti non consoni” dei vertici. Inoltre “né da parte del regolatore, né dell’organo controllo sono giunte obiezioni o iniziative critiche in merito all’operato aziendale”.

(Foto Paolo Cerroni/Imago Economica)

 

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